Covid in Italia, il calo dei contagi e la quinta dose

Covid e raffreddore
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Un autunno-inverno sulle montagne russe fra tosse, febbre, raffreddore e il dilemma: sarà Covid-19 o un virus simil-influenzale? Sia come sia, nell’ultima settimana in Italia scendono i contagi Covid (-6,2%), mentre crescono ricoveri ordinari (+11,7%), terapie intensive (+13,4%) e decessi (+38,4%). La ‘fotografia’ che arriva dal monitoraggio della Fondazione Gimbe rileva un calo dei contagi che riguarda tutte le regioni ad eccezione di Puglia, Sardegna e Sicilia. 

Nel frattempo è arrivato l’ok per la quinta dose, anche se 7,49 milioni di persone non hanno ancora ricevuto la terza e la copertura nazionale della quarta è appena al 20%. Ma con l’impennata dei casi, le somministrazioni di bivalenti stanno aumentando. E resta il dubbio sul sommerso: in molti, considerata la lievità dei sintomi, stanno evitando il ricorso ai tamponi e ricorrono al fai da te.

Ma vediamo nei dettagli i dati del monitoraggio:
Decessi: 544 (+38,4%), di cui 56 riferiti a periodi precedenti
Terapia intensiva: +30 (+13,4%)
Ricoverati con sintomi: +734 (+11,7%)
Isolamento domiciliare: +21.524 (+4,2%)
Nuovi casi: 275.628 (-6,2%)
Casi attualmente positivi: +22.288 (+4,3%)

“Per la prima volta dopo quattro settimane consecutive – ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si registra un calo del numero dei nuovi casi settimanali (-6,2%): da quasi 294 mila della scorsa settimana scendono a quota 275 mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 39 mila casi al giorno”.

Ad esclusione di Puglia (+6,9%), Sardegna (+6,7%) e Sicilia (+7,8%), il calo dei nuovi casi riguarda tutte le Regioni (dal -0,2% della Basilicata al -13% dell’Abruzzo e della Provincia Autonoma di Trento). Resta importante il numero delle reinfezioni: nella settimana 5-12 ottobre è del 16,2% (n. 51.884 reinfezioni), in aumento rispetto alla settimana precedente (15,5%).

Sul fronte degli ospedali Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe segnala l’aumento dei casi Covi nelle terapie intensive “per la terza settimana consecutiva (+13,4%). Si registra un ulteriore aumento dei ricoveri in area medica (+11,7%)”. Al 18 ottobre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è dell’11% in area medica (dal 5,1% del Molise e della Puglia al 50,7% della Valle D’Aosta) e del 2,8% in area critica (dallo 0% della Basilicata e del Molise al 7,7% della Valle D’Aosta). “Prosegue l’aumento degli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 34 ingressi/die rispetto ai 29 della settimana precedente”.

Altro dato interessante, quello dei nuovi vaccinati: 1.484 rispetto ai 1.340 della settimana precedente (+10,7%), anche se resta ancora importante la quota dei non vaccinati: 6,8 milioni, di cui 870 mila guariti protetti solo temporaneamente.

Con l’avvicinarsi dell’inverno e la circolare sulla quinta dose, restano non pochi interrogativi sull’impatto delle ondate che si susseguiranno su servizi ed economia. E sul destino delle scorte di vaccini.

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