Servier e gli obiettivi al 2030

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Accelerare verso la trasformazione digitale per migliorare in modo duraturo la performance aziendale e garantire un modello di governance sostenibile a beneficio dei pazienti. E’ l’obiettivo di Servier, la società farmaceutica internazionale governata da una Fondazione non-profit con sede a Suresnes, in Francia. Attraverso il presidente Olivier Laureau, il Gruppo fa sapere: “Entro il 2030 raggiungeremo un fatturato di 8 mld di euro”. 

Nel 2015 Servier ha intrapreso una trasformazione volta alla ricerca e allo sviluppo. In particolare negli ultimi anni il gruppo ha rafforzato la sua leadership nelle malattie cardiovascolari, principale causa di mortalità a livello mondiale: oggi è il terzo gruppo farmaceutico mondiale in cardiologia e ipertensione.

Passi in avanti in oncologia, dove è stata investita oltre la metà del suo budget in R&D: con l’ambizione di diventare leader nello sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative per tumori con bisogni clinici non soddisfatti. Dal 2018 il gruppo ha rafforzato notevolmente la propria posizione grazie a investimenti per oltre 6 mld di euro, tra cui due importanti acquisizioni che hanno permesso di stabilire la presenza in nuovi territori strategici come gli Stati Uniti e il Giappone.

Servier ha consolidato il proprio business anche nell’ambito dei farmaci generici attraverso marchi come Biogaran in Francia, Egis nell’Europa orientale, Pharlab in Brasile e Swipha in Nigeria.

Tuttavia oggi la società farmaceutica deve avviare un (nuovo) piano di trasformazione. Che sarà basato sui tre pilastri: un approccio incentrato sul paziente, un’organizzazione più efficiente con una dinamica di collaborazione e una rifocalizzazione su quattro aree terapeutiche (oncologia, cardiometabolico, neuroscienza e immuno-infiammazione).

Con l’ambizione di mettere a punto una ricerca molto aperta, dinamica e produttiva, l’inaugurazione dell’Istituto di R&D Servier di Paris-Saclay nel 2023 rappresenta già un importante passo nella trasformazione del settore ricerca e sviluppo. Frutto di un investimento di oltre 370 mln di euro, l’Istituto si colloca al centro di un cluster globale di innovazione scientifica e tecnologica e sarà il cuore dell’organizzazione globale di R&D del Gruppo.

Lavorerà in modo trasversale con gli altri centri di ricerca e sviluppo Servier in Danimarca (Ballerup), negli Stati Uniti (Boston) e in Ungheria (Budapest). Ospiterà 1.500 dipendenti e comprenderà un hub che prevede circa 15 startup.

Ma la ‘rivoluzione’ più importante sarà un’altra.

Le ambizioni per il 2030: i tre pilastri della ‘nuova’ trasformazione

Entro il 2030, Servier conterà su un fatturato di 8 mld di euro con un Ebitda superiore al 30%. Da investire in oncologia, neuroscienze e immuno-infiammazione; cardiometabolico e malattie venose; e nel business dei farmaci generici.

Servier intende lanciare ogni anno una nuova molecola o una nuova indicazione nel settore oncologico e realizzare un lancio importante nel settore della neuroscienza o dell’immuno-infiammazione.

Una nuova brand identity

La trasformazione intrapresa ha portato Servier a rinnovarsi anche a livello di identità visiva, adottando un nuovo logo.

Il logo unisce i dipendenti attorno a un’identità comune, fonte di ispirazione quotidiana. Il pay off  ‘moved by you’ e la stella simboleggiano la vicinanza del Gruppo a pazienti, dipendenti e partner. E il ‘sorriso’ simboleggia la speranza, la passione e l’empatia.

“Più che mai”, ha dichiarato Laureau, “con Servier 2030, siamo adesso concentrati sull’innovazione e sull’impatto sociale positivo”.

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