Covid, Brusaferro (Iss) al Forum Health: meno contagiati ma non abbassiamo la guardia

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A che punto siamo con la pandemia? Cosa sta succedendo in Italia? “Oggi ci troviamo in contesti come questo”, dice Silvio Brusaferro, ospite del IV Forum Health di Fortune Italia, “in una condizione di normalità, ed è un’indicazione importante. Oggi la situazione in Italia e in Europa mostra una decrescita del numero di nuovi casi, ma sappiamo che in Italia e nel mondo c’è il monitoraggio di nuove varianti”, dice il presidente dell’Iss. Siamo in una nuova fase insomma, ma non bisogna abbassare la guardia.

Il Presidente Iss ha parlato durante la IV edizione del Forum Health, l’appuntamento annuale organizzato da Fortune Italia sul mondo della salute, del pharma, del biotech. La prima giornata del Forum si è tenuta a Roma, e in una delle tre tavole tematiche Brusaferro ha affrontato il tema dell’innovazione, ma ha anche fornito il suo punto di vista sulla situazione pandemica.

“È importante mantenere il sistema di monitoraggio, cosa che abbiamo fatto in tutte le regioni in tutte le aziende sanitarie, per andare a intercettare le nuove varianti e allo stesso tempo mantenere alta l’immunità”.

In questo modo, dice Brusaferro, “anche dove ci siano varianti che possono evadere la risposta immunitaria”, di fatto poi si riesce a fare in modo che “possano impattare in maniera limitata rispetto all’ospedalizzazione”. Quindi serve una “attenzione e continua ricerca perche ci sono fenomeni come il long Covid che dobbiamo conoscere e approfondire. C’è una comprensione dei meccanismi di evoluzione del virus e messa a punto degli strumenti adeguati per gestire l’infezione e portarla a un impatto limitato per quanto riguarda gli ospedali”.

Una fase nuova quindi? “Diciamo che la pandemia si è articolata in molte fasi. Oggi viviamo una fase nuova che ci consente di socializzare in maniera normale con un po di attenzione verso le persone fragili, ma richiede un continuo monitoraggio per comprendere l’evoluzione” della pandemia. In questo senso il ruolo dell’Unione europea con le sue varie agenzie “è molto importante perché consente una comprensione del fenomeno ancora più ampia”.

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