Dal deserto del Sahara a Roma, la storia di Yamila

Mattia Todaro, Enrico Foresta, Alessandro Moro
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L’hanno soprannominata la ‘bimba del deserto’, ma per una volta a fare la differenza è stata forse anche un po’ la globalizzazione, E’ una bella storia di buona sanità quella che ci arriva dal Policlininico Gemelli Irccs. L’équipe di chirurgia maxillo-facciale diretta da Alessandro Moro, grazie alla collaborazione tra Emergenza Sorrisi e Fondazione Policlinico Gemelli ha accolto una bambina di poco più di un anno, che viveva in un campo profughi del Saharawi.

La piccola Yamila è nata nel deserto, con una malformazione congenita: la palatoschisi. Una sorta di buco nel palato, che mette in comunicazione la bocca con le cavità nasali, creando problemi di deglutizione, di respirazione, di fonazione e li espone al rischio di inalare il latte e il cibo, col pericolo di sviluppare polmoniti ‘ab ingestis’.

La soluzione per questa malformazione è solo chirurgica e va affidata a mani esperte. Ma Yamila, che oggi ha poco più di un anno, viveva in Saharawi, un piccolo Stato di poco più di un milione di abitanti, nella regione del Sahara occidentale, a sud del Marocco e dell’Algeria, lontana anni luce da questa possibilità. Qui, dove la sabbia rossa del deserto descrive il paesaggio fino all’orizzonte, nascere con una malformazione può diventare una condanna.

Ma Emergenza Sorrisi arriva fino al deserto, insieme ad altre associazioni che operano in queste realtà di confine, come ‘Rio de Oro’ OdV che ha organizzato il viaggio a Roma e ASAPS (Associazione Solidarietà e Amicizia con il Popolo Saharawi) che si è occupata dell’ospitalità della bimba e del suo papà in Italia.

Così arriviamo al Policlinico Gemelli, da diversi anni ha stipulato una convenzione con Emergenza Sorrisi per consentire a questi bambini di tornare a vivere una vita normale, grazie ad un intervento che corregga la loro malformazione.

Yamila, grazie a questo ponte umanitario, è arrivata al Gemelli accompagnata dal pap  giovedì scorso ed è stata affidata alle cure dell’Uoc di Pediatria, diretta dal professor Giuseppe Zampino, associato di Pediatria generale e specialistica all’Università Cattolica. Venerdì è stata sottoposta a correzione della palatoschisi dall’équipe di Chirurgia Maxillo-facciale del Gemelli. L’intervento è stato eseguito da Fabio Massimo Abenavoli e da Enrico Foresta.

La piccola paziente è stata curata e dimessa in tempi brevi, fanno sapere dalla struttura. “Desidero ringraziare la Fondazione Policlinico Gemelli con la quale collaboriamo dal 2015 – ha detto Fabio Massimo Abenavoli, chirurgo plastico e maxillo-facciale, presidente e fondatore di Emergenza Sorrisi – e che ci dà la possibilità di poter aiutare pazienti in grave difficoltà, che non possono essere trattati nei loro Paesi. Ringrazio anche le autorità consolari che hanno concesso i visti e le autorizzazioni per raggiungere Roma e i medici e infermieri che hanno partecipato a questa bellissima avventura”.

“Teniamo molto a mantenere viva questa collaborazione con ‘Emergenza Sorrisi’ – afferma Alessandro Moro, direttore Chirurgia Maxillo-facciale della Fondazione Policlinico Gemelli. associato di Chirurgia Maxillo-Facciale all’Università Cattolica – avviata già da diversi anni e che abbiamo ripreso, dopo la battuta d’arresto dovuta a Covid. Siamo molto lieti di tornare a dare il nostro contributo a questo progetto umanitario”.

L’intervento al quale è stata sottoposta la piccola arrivata dal deserto è durato poco più di un’ora. Un tempo breve, che però ha restituito una vita normale a questa bimba.

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