Covid in Italia, monitoraggio impossibile e calano i vaccinati

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Ci eravamano abituati a una certa regolarità in questi anni: giovedì era il giorno del monitoraggio Covid diffuso da Fondazione Gimbe: un’analisi puntuale di contagi, ricoveri, terapie intensive e decessi, molto utile per avere il polso della pandemia.

Ebbene, con la sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino della pandemia di Covid – che sarà reso pubblico a cadenza settimanale – si è interrotta anche la diffusione quotidiana dei dati grezzi sul repository ufficiale, che ha finora alimentato la collaborazione tra ricercatori, società civile e Istituzioni. Al momento, dunque, gli studiosi di Gimbe – con notevole frustrazione, come appare chiaro dalla lettura dell’ultimo bollettino – non possono garantire il monitoraggio indipendente che finora ci ha permesso di valutare, al di là degli scostamenti giornalieri, il trend della pandemia in Italia.

L’idea del ministro della Salute Orazio Schillaci è quella di favorire il ritorno alla normalità, come ha spiegato più volte. Ma a stigmatizzare questa soluzione come una sorta di ‘gioco a carte coperte’ sono gli stessi esperti della Fondazione Gimbe. “È inaccettabile – tuona il presidente Nino Cartabellotta – che il pubblico accesso al patrimonio comune dei dati quotidiani sulla pandemia venga interdetto dal ministero della Salute, con un anacronistico passo indietro sulla trasparenza“.

Fondazione Gimbe ha inviato al ministro Schillaci “una richiesta di ripristino immediato della pubblicazione giornaliera dei dati, che devono essere disponibili non solo ‘alle autorità competenti’ ma anche alla comunità scientifica e alla popolazione intera”, afferma ancora Cartabellotta.

Per la settimana 26 ottobre-1 novembre il monitoraggio Gimbe riguarda esclusivamente l’andamento della campagna vaccinale, i cui dati al momento risultano ancora aggiornati quotidianamente.


Ebbene, calano i nuovi vaccinati contro Covid-19: 1.339 rispetto ai 1.470 della settimana precedente (-8,9%). Di questi il 19,6% è rappresentato dalla fascia 5-11. Soprattutto cala tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 518 (-3,7% rispetto alla settimana precedente).

Al 2 novembre (aggiornamento ore 06.17) sono 6,8 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino. Di questi 6 milioni sarebbero attualmente vaccinabili, pari al 10,4% della platea (dal 7,9% del Lazio al 13,9% della Valle D’Aosta)

Sono 7,43 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster (terza dose), di cui 5,09 milioni possono riceverla subito, pari al 10,7% della platea (dal 7% del Piemonte al 18,2% della Sicilia). Inoltre al 2 novembre (aggiornamento ore 06.17) sono state somministrate 4.295.324 quarte dosi, con una media mobile di 27.680 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 37.031 della scorsa settimana (-25,3%). Mancano i dati sulle quinte dosi.

In mancanza di una ‘fotografia’ aggiornata sull’andamento della pandemia, i dati di Fondazione Gimbe testimoniano il rallentamento della campagna vaccinale. C’è da chiedersi che fine faranno le scorte di vaccini accumulate per questo ennesimo inverno di pandemia, in cui però il virus fa decisamente meno paura.

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