Mai a tavola in ansia, i segreti del cibo come medicina

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Mangiamo troppo, male e spesso in fretta. Ma la scienza ci dice che il cibo può essere davvero benefico come una medicina. Occorre però poter contare su ricerche autorevoli e dati certi, in grado di orientare le scelte e indirizzarle.

“Siamo quello che mangiamo, e l’intestino è davvero il nostro secondo cervello: ha 500 mln di neuroni primari e dobbiamo essere consapevoli del fatto che i due cervelli si parlano. Quando ci preoccupiamo, attiviamo l’immunità intestinale e il processo digestivo crolla. Ecco perché, ad esempio, non mangeremo bene se siamo nervosi“. Parola di Antonio Gasbarrini, ordinario di Medicina interna dell’Università Cattolica, Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma e direttore di ‘NEC, Nutrimentum et Curae‘, una nuova rivista scientifica presentata a Roma con due ‘testimonial’ speciali: Mogol e la food blogger Laura Conforti (Lafoodie).

Mai mettersi a tavola se siamo preoccupati, dunque. Cibo e nutrizione diventano strumento di cura e benessere psicofisico, grazie ai risultati delle ultime ricerche. “Possiamo trasgredire a tavola, ma dobbiamo essere consapevoli”. E la scelta del latino per il nome della rivista non è puramente casuale: richiama le radici della nostra cultura, ma anche quelle della professione. “Medicus enim philosophus est deo aequalis, dicevano gli antichi – ha ricordato Gasbarrini – che di fatto non avevano diagnostica. Ebbene, penso che dobbiamo” giovarci dei progressi della scienza, “ma anche ritornare all’antico, quando il medico non aveva strumenti diagnostici ma doveva essere un po’ psicologo“.

Viviamo in una Paese particolare. “Un’eccellenza internazionale per gli straordinari prodotti agricoli e per la grande qualità della nostra cultura culinaria nel sano stile di vita. Il confronto interdisciplinare e il miglioramento delle conoscenze su tutti gli aspetti legati all’alimentazione, al benessere e all’ambiente a 360 gradi sono ispirati all’approccio one-health”. Ricerca e attenzione sono rivolti non solo al nostro cibo, “ma anche a ciò che mangiano gli animali, l’ecosistema in cui viviamo, le modalità di coltivazione dei prodotti agricoli, l’inquinamento che impatta sui prodotti della terra e del mare”, ha aggiunto Gasbarrini,  celebre per i suoi studi sul microbiota.

“Nell’800 arrivò l’intuizione che siamo quello che mangiamo, e la conferma oggi arriva dalla ricerca – ha spiegato Francesco Franceschi, ordinario di Medicina Interna dell’Università Cattolica, Assistant Editor di Nutrimentum et Curae – Dai nostri genitori ereditiamo geni e microbiota, e quest’ultimo cambia influenzando il sistema immunitario. I bimbi a 2 anni mettono in bocca tutto perchè è il sistema adottato dalla natura per immunizzarli: vivere in un ambiente troppo pulito aumenta il rischio di allergie”.

Anche il cibo che mangiamo incide sul microbiota, ha detto l’esperto. “Ad esempio, se gli anziani non assumono proteine, il microbiota si modifica e sono più vulnerabili alle infezioni”. Ecco dunque che per gli esperti la dieta e gli alimenti possono e debbono essere ‘calibrati’ come farmaci, per ridurre l’infiammazione e contrastare diverse patologie. La dieta ottimale? “L’uomo è un animale onnivoro, deve mangiare un po’ di tutto: il regime ideale è quello mediterraneo”, assicura Franceschi.

L’approccio all’alimentazione deve essere a 360 gradi, non a caso la rivista ha a un comitato editoriale che, accanto ai medici, annovera botanici, agrari, veterinari, bioeticisti, psicologi, economisti.

Ma come è nata l’idea? Tutto iniza con una ricerca, eseguita alcuni anni fa dal gruppo guidato da Gasbarrini: nella macropopolazione degli ipersensibili al glutine fu studiata la reazione ai cosiddetti “grani antichi”, varietà Senatore Cappelli, con la conclusione, dopo la sperimentazione clinica, che erano davvero meglio tollerati rispetto alle farine tradizionali 00, come ha ricordato Mauro Tonello, già presidente della Coldiretti e amministratore delegato di Sis, l’azienda dalla quale, all’epoca, prese origine la richiesta di valutare se la varietà Cappelli fosse effettivamente migliore delle altre.

In quella occasione è stato proprio il metodo scientifico, applicato dall’equipe di Gasbarrini, a condurre a risultati che hanno determinato concreto beneficio. “La nostra forza era nei dati”, ha detto Tonello.

“E’ importante rendere ciò che è scientifico accessibile a tutti” ha commentato Mogol (nella foto sopra), dicendosi appassionato di questi temi e ‘regalando’ lezioni di vita che sanno di poesia: “Preparatevi ad accettare serenamente il vostro destino, ma lavorate per l’autostima: è una corazza contro la morte. Dovete decidere voi se essere miserabili o nobili”.

Per la food blogger Laura Conforti (nella foto sopra) oggi “c’è tanta attenzione al cibo e tanta voglia di informazione. Dopo la pandemia stiamo riscoprendo l’orto, l’importanza della genuinità. Io stessa parto dalla cucina della tradizione per le mie ricette, e lavorando con la nutrizionista ho toccato con mano i benefici di un’alimentazione salutare”.

Il ‘pianeta cibo’, come una calamita, attrae ricercatori, medici e creativi del web, interessati a svelare i suoi segreti, tra nutrimento e cura.

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