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Ricoveri Covid in lieve calo, verso una mini quarantena

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Cambieranno ancora le ‘regole Covid’, mentre in Italia si registra una piccola flessione della curva dei ricoveri: in una settimana il numero dei pazienti positivi è sceso complessivamente del 2,4%, secondo il nuovo report degli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere).

Intanto a Lungotevere Ripa si lavora per una quarantena pià breve. “Stiamo lavorando per far sì che chi è positivo a Covid, soprattutto i pazienti asintomatici, possa rientrare prima. A breve anche su quello faremo una comunicazione, eliminando eventualmente anche il tampone finale“, ha annunciato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine ieri dell’evento “Prevenzione vaccinale dei soggetti adulti, fragili o immunocompromessi, la nuova priorità”.

Una novità che potrebbe coincidere con la campagna di promozione per le vaccinazioni contro Covid e contro l’influenza, annunciata dal ministro “entro la prossima settimana”.

Quanto all’impatto del virus sulle strutture sanitarie, Fiaso segnala una variazione minima nei reparti Covid ordinari (-0,6%), dove calano in modo piuttosto netto i pazienti ricoverati a causa di Covid-19, ovvero con sindromi respiratorie e polmonari (-16%), mentre salgono i ricoverati per altri motivi e scoperti positivi al virus (+11%).

Tra quelli che Fiaso definisce ricoverati ‘Per Covid’, con i sintomi tipici della malattia, spicca ancora una volta l’alto numero di no vax, pari a un quarto (25%) dei posti letto occupati nei reparti ordinari, di malattie infettive e medicina interna. Insomma, se è vero che il virus pandemico in questi mesi è mutato, può ancora rivelarsi pesante soprattutto per i soggetti più fragili se non vaccinati.

Insomma, il virus circola ancora ma l’impatto sui servizi sanitari appare limitato. Se guardiamo alle terapie intensive, i numeri sono molto bassi e meno significativi; si assiste comunque a una riduzione dei pazienti di circa il 30%. Nei letti delle rianimazioni “colpisce l’età molto avanzata dei non vaccinati – sottolineano dalla Fiaso – ovvero proprio di coloro che più di altri avrebbero bisogno della protezione vaccinale: i pazienti no vax in gravi condizioni con sindromi respiratorie e polmonari hanno in media 80 anni. Anche nei reparti di rianimazione Covid i no vax costituiscono il 25% del totale delle presenze”.

Quanto agli under 18, dal report arriva una buona notizia: diminuisce di ben il 19% il numero dei ricoverati nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di Pediatria degli ospedali aderenti alla rete sentinella Fiaso.

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