Urologia tra pudore e scaramanzia, i controlli per la salute maschile

novembre
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Quando parliamo di salute maschile i numeri sono importanti. Milioni di italiani soffrono di un problema urologico, ma ancora oggi l’uomo tende a ignorare questi disturbi, un po’ per pudore e un po’ per scaramanzia. Finendo però per pagare a volte un prezzo elevato.

A spiegarlo a Fortune Italia è Giuseppe Carrieri, presidente della Società Italiana di Urologia (Siu) e professore ordinario di Urologia all’Università di Foggia, che stila anche il calendario dei controlli da fare a ogni età.

Giuseppe Carrieri
Giuseppe Carrieri

“Abbiamo circa 36mila nuove diagnosi di tumore della prostata l’anno in Italia, con circa 7mila decessi. Si tratta di un tumore silente: dà sintomi infarri solo in una fase molto avanzata, quando spesso è tardi per guarirlo. Ma è un tumore che può essere intercettato in fasi molto precoci – spiega – con una semplice analisi del Psa nel sangue: se questo valore è alterato può indicare una patologia neoplastica”.

All’esame si dovrebbe abbinare una visita urologica con palpazione della prostata, e qui arrivano i problemi. “La famosa esplorazione rettale è ancora tanto temuta, ma in realtà non è nulla di più di una soppostina”, assicura Giuseppe Carrieri. “Putroppo questa manovra spaventa o inibisce molti uomini, che quindi non si controllano. Rinunciando a intercettare la presenza di un tumore in fase precoce”.

C’è poi l’ipertrofia prostatica. “Dopo i 70 anni interessa 7 uomini su 10”, dice Carrieri. “Parliamo di almeno 4-5 mln di uomini che soffrono di ipertrofia prostatica benigna, se non di più. Una patologia con un pesante impatto economico: colpisce una importante fetta di popolazione e, a parte le terapie farmacologiche e chirurgiche, dobbiamo considerare l’impatto sulla qualità della vita. I pazienti infatti sono costretti a ‘mappare’ i bagni sul loro percorso”, e a limitare la propria mobilità e le proprie relazioni. Non solo, questa patologia costringe anche a ripetuti risvegli per andare in bagno. “Immaginiamo l’effetto ad esempio su un manager che il giorno dopo ha una giornata di lavoro impegnativa”.

In questo caso i sintomi – fare pipì più spesso, notare un getto più debole, alzarsi più volte durante la notte – dovrebbero spingere dallo specialista, “che potrà fare una diagnosi e prescrivere una terapia ad hoc”.

C’è poi la disfunzione erettile, “problema che dopo i 50 anni aumenta anche per via di stress e stili di vita errati. Una buona anamnesi serve a fare il punto sulla salute sessuale dell’uomo a 360 gradi”, dice Carrieri.

Non si tratta di problemi che riguardano solo gli adulti o gli anziani. “Il fatto è – sottolinea l’urologo – che un tempo la visita medica di leva metteva in luce la presenza di varicocele, fimosi o tumore del testicolo nei giovani, ora questo non accade”. Cosa fare?

I controlli da ricordare

Dopo i 50 anni  è “consigliato agli uomini di fare una visita dall’urologo l’anno con l’esame del Psa: se il tumore viene scoperto precocemente, possiamo intervenire trattando e guarendo numerosi pazienti”. La visita dall’urologo può anche far emergere una ipertrofia prostatica benigna, che è possibile trattare per tempo con farmaci che ritardano l’insorgenza dei sintomi.

Ma “è importante anche prevedere un incontro con l’urologo dopo i 18 anni, per verificare le condizioni di salute dei ragazzi, parlare delle malattie sessualmente trasmesse e insegnare ai nostri giovani l’autopalpazione, che permette di  rilevare anomalie ‘spia’ di tumore al testicolo”, aggiunge Carrieri.

A novembre prevenzione coi baffi

La parola d’ordine per l’uomo, insomma, è prevenzione. La Fondazione Movember ogni novembre, tutti gli anni, promuove la campagna internazionale di sensibilizzazione sulla salute maschile (che prende il nome dalla fusione delle parole inglesi “moustache”, cioè baffi, e “november”, mese in cui si svolgeranno le attività di promozione dei vari temi).

Anche quest’anno la Siu ha previsto una serie di iniziative per i cittadini italiani. In molte barberie, aderenti a tre importanti catene nazionali, i clienti possono avere tutte le informazioni chiave e scaricare un Qr code con lo smartphone per conoscere meglio la propria salute.

A Roma, Milano e Firenze si tengono anche dei ‘caffè con l’urologo’, per chiarire tutti i punti e spiegare come funzionano esami e visite per prevenire il più prevenibile dei tumori, quello della prostata. “Dal barbiere l’uomo ha l’occasione di fermarsi e dedicare un po’ di tempo a sè stesso, anche alla propria salute – conclude il presidente Carrieri – Pudore e scaramanzia in questo caso sono proprio da evitare”.

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