La strategia ‘Zero Covid’ si infrange sui nuovi lockdown in Cina

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Covid “is not over”. Le parole del saggista David Quammen, autore del bestseller mondiale ‘Spillover’ (che aveva previsto il rischio di un’epidemia globale di coronavirus) stamani ospite a ‘Radio Anch’io’ a Radio Rai Uno, sembrano ben sintetizzare quello che sta accadendo nel mondo. Ma se l’Italia registra un aumento di casi e ricoveri, i numeri giornalieri in Cina hanno raggiunto un livello record dall’inizio della pandemia.  Una situazione che, di fatto, certifica il fallimento dell’approccio duro e puro adottato fin dall’inizio dalle autorità: la famosa strategia Zero Covid.

Lo stesso Quammen sottolinea come si possono bloccare le persone, ma non questo virus. E probabilmente una situazione di ‘Zero Covid’ non ci sarà mai. Così, mentre il gigante asiatico ha lavorato per frenare la diffusione del virus pandemico con lockdown improvvisi, test di massa e restrizioni di viaggio, è stato registrato un totale di 31.454 casi non importati, di cui 27.517 asintomatici.

Un’ondata che ha provocato una serie di chiusure a Pechino e il lockdown della città della fabbrica di iPhone. Siamo a Zhengzhou, capoluogo dell’Henan: qui i focolai di Covid-19 e le chiusure hanno scatenato violente proteste martedì notte e ieri mattina presso il mega impianto della Foxconn, dove si assembla il 70% degli smartphone della Apple (i residenti del centro non possono lasciare l’area senza un test Covid negativo e il permesso delle autorità).

A scatenare la reazione, anche cinque morti attribuite a Sars-Cov-2 nei giorni scorsi, le prime in Cina da aprile. Sono scattati dunque i nuovi lockdown. Ma la strategia ‘Zero Covid’ adottata dalla Cina in questi anni, e che ha provocato importanti rallentamenti all’economia, con impatti globali – ora si trova a fare i conti con la stanchezza della popolazione.

L’approccio adottato fin dall’inizio della pandemia dalla nazione che per prima ha fatto i conti con il virus, all’inizio è stato imitato in Occidente. Poi però gli studi e l’osservazione della diffusione del patogeno hanno mostrato che, di fatto, una situazione Zero Covid è impossibile. Si possono bloccare le persone, ma non il virus.

Nel frattempo in Occidente si è tornati a una sorta di normalità, con ondate che si susseguono in modo apparentemente meno violento. Gli studi, però, ci dicono che in occasione dei picchi c’è sempre una risalita della mortalità, anche nel caso della variante Omicron.

Dopo ogni picco di Covid sale la mortalità, lo studio su Omicron

“Il Covid non è finito, da noi resta altamente endemico. Alla fine della settimana contiamo migliaia di casi e centinaia di morti. Di questo passo ne avremo 30-40mila l’anno, che è una strage silenziosa. E’ un po’ tutta la civiltà occidentale che si è stancata di Covid e cerca di rimuovere”, ha detto ieri Walter Ricciardi, presidente della World federation of public Health associations, a margine del Forum Risk Management in corso ad Arezzo.

“Compito del governo non è rimuovere, ma cercare soluzioni. In questo momento solo alcuni governi lo stanno facendo, come quello giapponese. Se in questo momento fossimo in Giappone avremmo tutti le mascherine e saremmo tutti vaccinati. Lì la quarta dose ha avuto coperture enormi. L’Italia purtroppo in questo momento sulle quarte dosi è ultima, non c’è attenzione, così come l’uso delle mascherine è praticamente dimenticato. Sono errori in qualche modo comprensibili”, ha concluso l’esperto.

Dopo quasi tre anni di pandemia, comprensibilmente il desiderio è quello di dimenticare e andare avanti. Ma abbiamo imparato che questo virus è subdolo, che può causare pesanti conseguenze anche in chi apparentemente è stato colpito in modo lieve. La vaccinazione, seppur non è stata in grado di incidere sui contagi, resta fondamentale per proteggere over 60 e fragili. Usiamola.

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