Dopo ogni picco di Covid sale la mortalità, lo studio su Omicron

Omicron
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Quello della mortalità da Covid-19 in Italia è un rebus che ancora non è stato del tutto chiarito. Se dopo le prime ondate, in assenza di vaccini, l’eccesso di decessi legati al Coronavirus appariva comprensibile, poi molti esperti si sono interrogati. Con l’emergere di nuove varianti la letteratura scientifica stima una probabilità significativamente ridotta di ospedalizzazione e morte nel caso di Omicron.

Tuttavia i dati sono rimasti a lungo elevati, così un gruppo di ricercatori italiani si è interrogato. A partire da un’ipotesi: sebbene meno grave di altre varianti, Omicron può comunque portare a un eccesso di mortalità rispetto agli anni pre-pandemia.

Ebbene, “abbiamo rilevato eccessi di mortalità dopo ogni picco di ondata Covid, anche nel caso di Omicron”, spiega a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia della facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, che firma insieme ad Antonello Maruotti, del dipartimento Gepli, Libera Università Maria Ss Assunta di Roma e a Giovanna Jona-Lasinio, del dipartimento di Scienze statistiche della Sapienza il nuovo studio, accettato per la pubblicazione sul ‘Journal of Infectious Diseases’.

Così i ricercatori hanno utilizzato un modello per esaminare la mortalità settimanale dal 2011 al 2019, tenendo conto della stagionalità e delle tendenze specifiche anno per anno. Analizzando poi l’effetto delle ondate Covid fino a febbraio 2022, quando circolava Omicron 1.

Risultato: nel nostro Paese 14 e 11 regioni hanno sofferto di un rilevante eccesso di mortalità rispettivamente a gennaio e febbraio. Tuttavia, la situazione è tutt’altro che critica come nelle ondate precedenti. “Possiamo concludere che, indipendentemente dalla variante (o dalla ricombinazione multipla intervariante) che ci troviamo di fronte, l’eccesso di mortalità comparirà in corrispondenza di qualsiasi picco di incidenza Covid”, concludono gli autori.

Ma come mai? “In ogni picco l’eccesso di mortalità è dovuto alla presenza di persone fragili e ultrafragili: più contagi ci sono, più il virus colpisce persone che già sono afflitte da diverse malattie che, anche se vaccinate, vengono colpite più duramente – spiega Ciccozzi – In questi picchi talvolta vengono coinvolte anche persone malate e ricoverate”. E’ il fenomeno chiamato ‘harvesting’. Se dunque l’eccesso di mortalità è stato maggiore quando ancora non c’erano i vaccini, poi si è ripresentato anche con Omicron.

E adesso, con questa ondata estiva di Omicron 5, cosa accadrà? “Le cose saranno un po’ diverse, perché la sottovariante Omicron 5 colpisce in modo differente. E’ vero che molti fragili in Italia sono senza quarta dose, ma è anche vero che diverse persone aspettano il vaccino adattato alle varianti – conclude Ciccozzi – Ebbene, in questo caso il buonsenso suggerisce a chi non ha fatto il secondo booster di usare la mascherina, per ridurre il rischio di infettarsi e avere sintomi di Covid, che con Omicron 5 sembrano essere un po’ più impegnativi, con una febbre un po’ più alta e la tosse che arriva dopo qualche giorno e può essere molto fastidiosa”.

 

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