Impatto di clima e ambiente sulla salute, in Europa 1.400.000 morti l’anno

ambiente e salute
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“Circa un quarto della mortalità e del carico di malattia a livello globale è dovuto a fattori ambientali. E in Europa la situazione, forse leggermente migliore rispetto alla media globale, non è comunque rosea: abbiamo 1.400.000 morti l’anno per cause ambientali, e la metà è dovuta a inquinamento atmosferico”. Lo ha spiegato il direttore del Dipartimento Ambiente e salute dell’Istituto superiore di sanità, Marco Martuzzi, intervenuto al Forum Risk Management di Arezzo, dove si è parlato oggi di ambiente e salute.

“Questo si somma a una crisi climatica molto acuta: gli indicatori di salute ambientale sono in trend negativo”. Aria, acqua, terreno: tutte le variabili vanno peggiorando, ha detto l’esperto. “Le emissioni di gas clima-alteranti continuano ad essere in aumento, mentre ben sappiamo di doverle dimezzare entro i prossimi 7-8 anni ed eliminarle nel 2050″. Obiettivi impegnativi, “ma parliamo di sopravvivenza del pianeta e della specie”, ha aggiunto l’esperto.

In questo quadro non proprio roseo, c’è però una grande opportunità. “Il Pnrr alloca risorse molto ingenti per una riforma di governance in tema di ambiente e salute in Italia, con la creazione di una rete nazionale: l’Snps, il Sistema nazionale di prevezione salute dai rischi ambientali e climatici”.

C’è una parte normativa, “e c’è un Piano operativo che rende esecutiva l’attuazione della rete”. Il Snps è nato nel 2022, con un approccio “One Health” e “Planetary Health”. Isituito con il decreto 30 aprile 2022, n. 36, il nuovo Sistema ha lo scopo di migliorare le politiche e le strategie del Ssn per la prevenzione e la cura delle malattie associate a rischi ambientali e climatici.

In questo ambito il ministero della Salute ha compiti di indirizzo, programmazione, monitoraggio, comunicazione istituzionale, anche mediante l’adozione di apposite direttive. Fanno parte del Snps i  Dipartimenti di prevenzione, le Regioni e le province autonome, gli Istituti zooprofilattici sperimentali e l’Istituto superiore di sanità, “con compiti di coordinamento e supporto tecnico-scientifico”, ha precisato Martuzzi.

Fra i compiti, dare al Paese un sistema di prevenzione dei rischi ambientali e climatici, da quelli ben noti a quelli emergenti, anche in ambiente urbano. “L’ambizione – ha spiegato l’esperto – è quella di abbracciare tutto lo spettro delle questioni ambientali e climatiche. Il nostro Piano si basa su 5 componenti: il rafforzamento di strutture e servizi Snps, lo sviluppo di programmi pilota su due modelli integrati in due siti contaminati, un programma nazionale di formazione, un programma di ricerca applicata e lo sviluppo di una piattaforma digitalizzata per la gestione e l’analisi di dati in tema di ambiente e salute. Questa è un’occasione unica e irripetibile – ha aggiunto – per mettere in piedi un sistema integrato ambiente e salute con risorse ingenti. E affrontare sfide davvero impegnative”.

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