Impennata di influenza in Italia, si studia un super-vaccino

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Febbre alta – anche fino a 40 gradi – per giorni, dolori alle ossa, astenia, cefalea. L’influenza s’impenna con i primi freddi in Italia. I casi stimati di sindrome simil-influenzale in una settimana in Italia sono stati circa 560.000, per un totale di circa 1.790.000 contagi a partire dall’inizio della sorveglianza. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto della rete Influnet, reso noto dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e relativo alla settimana dal 14 al 20 novembre.

Ma non c’è solo l’influenza (o Covid-19) in circolazione. I medici sentinella segnalano il “sensibile aumento il numero di casi di sindromi simil-influenzali”. Ma vediamo i numeri: l’incidenza è pari a 9,5 casi per mille assistiti contro i 6,9 nella settimana precedente. L’influenza si fa sentire su tutte le fasce di età, ma risultano più colpiti i bambini al di sotto dei cinque anni: qui registriamo ben 29,6 casi per mille assistiti (22,7 nella settimana precedente).

In sette Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche) l’incidenza ha superato la soglia del livello di media entità, in anticipo rispetto alle stagioni pre-Covid.

“Siamo a livelli di pre-allerta. La diffusione del virus procede rapidamente – ha detto Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) – l’uso della mascherina per contrastare i contagi, proteggersi e proteggere, è sicuramente un aiuto validissimo”. Anelli sottolinea come la curva faccia presagire “un inedito picco anticipato a Natale“. Normalmente, infatti, proprio le feste di fine anno fanno da detonatore al virus, con il picco che coincide con la metà di gennaio.

Questa volta però, dopo anni di latitanza, il classico virus stagionale ha deciso di farsi sentire. “Sette cittadini su mille in questo momento sono influenzati. E nel giro di qualche settimana supereremo i 10 per mille, dunque saremmo di fronte ad una epidemia seria, cosa che non succedeva da tanto”, ha ricordato Anelli.

Intanto la ricerca non si ferma. E’ stato sviluppato da ricercatori dell’University of Pennsylvania (Usa) un prodotto a mRna che contiene antigeni di tutti i 20 sottotipi noti di virus influenzali A e B. Con le nanoparticelle lipidiche su cui viaggia lil mRna, questo vaccino – almeno nei test condotti dai ricercatori Claudia Arevalo e colleghi sugli animali – ha prodotto alti livelli di anticorpi cross-reattivi e specifici in topi e furetti.

Il vaccino potrebbe proteggere gli animali dai sintomi di influenza e dagli effetti più gravi dopo l’infezione con ceppi corrispondenti e non, come si legge su ‘Science’.

Questo vaccino – mirato a ben 20 sottotipi di virus dell’influenza – potrebbe servire per nuovi super-vaccini antinfluenzali universali. Prodotti in grado, cioè, di proteggere contro tutti i ceppi in circolazione, non solo i più diffusi.

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