Una lite nel parcheggio dell’ospedale per presunte ‘questioni di viabilità’. Giorgio Falcetto, chirurgo del Policlinico San Donato a Milano, è stato ferito a colpi di accetta da un paziente. La vicenda torna ad accendere i riflettori sulla sanità pubblica e sulle condizioni di lavoro dei camici bianchi. Che sono sul piede di guerra: le organizzazioni sindacali dei medici, veterinari e dirigenti sanitari si preparano domani a manifestare a Roma in piazza SS Apostoli, per difendere il diritto alla salute e il diritto alle cure. In pratica, per il futuro del Ssn.
Il medico aggredito
Protagonista dell’ultimo episodio di violenza è un dottore di 74 anni, in pensione ma con ancora un contratto di collaborazione con il Policlinico. Secondo la testimonianza di alcuni operai impegnati nella posa della fibra ottica nel parcheggio al momento dell’aggressione, Giorgio Falcetto sarebbe uscito per spostare la propria automobile dall’area del pronto soccorso. Poi, avrebbe notato un’altra macchina tamponare la sua e sarebbe sorta una discussione tra conducenti. Terminata con l’aggressore che, prendendo dal bagagliaio un’accetta, ha ferito il chirurgo alla testa.
Falcetto è ricoverato all’ospedale San Raffaele di Segrate, dove è presente il reparto di neurochirurgia, e attualmente le sue condizioni restano gravi. “Ancora un medico aggredito brutalmente nel luogo che dovrebbe essere più sicuro: il parcheggio del suo ospedale. Siamo vicini alla famiglia, ai colleghi degli Ordini di Milano, dove è avvenuto il fatto, e di Biella, cui il medico è iscritto”, è stato il commento del presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.
Che ha aggiunto che non importa se l’aggressione sia stata scatenata da fattori estranei all’attività lavorativa (come sembra dalla prima ricostruzione). Un tempo, “gli ospedali erano luoghi rispettati, perché era là che si curava la malattia e si leniva il dolore. Oggi sono diventati i luoghi dove la sofferenza si trasforma in rabbia, dove si pretende subito e ad ogni costo un soddisfacimento, non conta se possibile o meno, dei propri bisogni. Luoghi in ogni caso non sicuri, dove una lite può degenerare in tragedia”, ha sottolineato Anelli.
Alla necessità di recuperare la dimensione umana nell’assistenza, il calore umano della solidarietà che è alla base della relazione di cura, il rispetto che si deve a chi lavora per combattere le malattie – possibile grazie a più professionisti e più sorveglianza – si aggiungono le preoccupazioni per il futuro del Ssn.
La manifestazione a Roma
Medici, veterinari e dirigenti sanitari, al grido di “Salviamo la sanità pubblica”, domani manifesteranno a Roma dalle ore 14 alle ore 16 in piazza SS Apostoli.
Le organizzazioni sindacali dei medici, veterinari e dirigenti sanitari chiedono che la legge di bilancio 2023 destini risorse reali alla salute dei cittadini. Aumenti le assunzioni di personale medico, veterinario e sanitario, per migliorare le condizioni di lavoro all’interno degli ospedali e dei presidi territoriali, superando i vincoli imposti dai tetti di spesa, per garantire ai cittadini i livelli essenziali di assistenza in tempi accettabili; incrementi le retribuzioni del personale, oggi al terz’ultimo posto in Europa, anche attraverso politiche di defiscalizzazione già concesse alle partite Iva, al settore privato e ad altre categorie del pubblico impiego; renda accessibili a tutti i cittadini le prestazioni sanitarie appropriate contro l’allungamento delle liste d’attesa e i viaggi spesso necessari una regione all’altra.
Perché, sottolineano, garantire il diritto alla salute ad ogni cittadino – che deve essere tutelato e curato senza distinzioni di sesso, età, condizione sociale o geografica – dovrebbe essere il dovere di ogni Paese.
