Covid in Italia, contagi in calo ma preoccupa il Natale dei fragili

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Non è affatto finita la pandemia in Italia, ma di certo ha cambiato volto. A guardare i dati Covid ‘fotograrati’ da Fondazione Gimbe vediamo un’importante discesa dei contagi, a fronte di ricoveri stabili, un lieve calo delle terapie intensive. E una netta riduzione dei tamponi.

Preoccupa, e non poco l’aumento dei morti, che superano i 100 al giorno (103 contro i 98 della settimana precedente). C’è poi la questione della sottostima dei contagi a causa dei tamponi ‘fai da te’. Dunque ci avviciniamo a Natale con un virus che circola e quasi il 72% di fragili e over 60 scoperti.

Ma vediamo i dati: nella settimana 9-15 dicembre c’è una diminuzione di nuovi casi (174.630 contro 221.324) e un aumento dei decessi (719 contro 686). In calo gli attualmente positivi (485.654 contro 523.075) e le persone in isolamento domiciliare (475.894 vs 513.525). Eccoli:

Decessi: 719 (+4,8%), di cui 17 riferiti a periodi precedenti
Terapia intensiva: -14 (-4,2%)
Ricoverati con sintomi: +224 (+2,4%)
Isolamento domiciliare: -37.631 (-7,3%)
Nuovi casi: 174.630 (-21,1%)
Casi attualmente positivi: -37.421 (-7,2%)

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, sottolinea la flessione (-21,1%) dei nuovi contagi: “Dai 221 mila della settimana precedente i casi Covid scendono a quota 174 mila, con una media mobile a 7 giorni che sfiora i 25 mila casi al giorno”. Tutte le Regioni ad eccezione della Sardegna (+14,1%) registrano un calo dei nuovi casi (dal -3,2% della Calabria al -32,7% della Provincia Autonoma di Trento). Ma in 13 Province si rileva un aumento dei nuovi casi (dal +0,3% di Sud Sardegna al +49,4% di Oristano), in 94 una diminuzione (dal -3,6% di Salerno al -36,9% di Prato).

Sul fronte degli ospedali, come spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe, “si stabilizzano i ricoveri in area medica (+2,4%), mentre calano leggermente quelli in terapia intensiva (-4,2%)”. In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, al 15 dicembre presentano un tasso nazionale di occupazione del 14,8% in area medica (dal 6,3% di Molise e Sardegna al 35,8% della Valle D’Aosta) e del 3,2% in area critica (dallo 0% di Basilicata e Valle D’Aosta al 6,9% del Friuli-Venezia Giulia).

“In lieve calo il numero di ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 38 ingressi/die rispetto ai 40 della settimana precedente”.

Come leggere questi dati? A preoccupare gli esperti sono i fragili non vaccinati o che non si sono sottoposti al richiamo, e le riunioni affollate nei giorni delle feste.

“Considerato che la platea per la quarta dose non viene aggiornata da due mesi – evidenzia Cartabellotta – e la rendicontazione ufficiale comprende tutte le persone che ricevono la quarta dose, sia quelle incluse nella platea, sia quelle che la effettuano “su richiesta”, il tasso di copertura è certamente sovrastimato. In ogni caso ci avviciniamo al Natale con quasi il 72% di over 60 e fragili senza quarta dose”.

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