Salute, soldi e lavoro: gli auguri dei medici a cittadini e colleghi

medici a Natale
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Salute, lavoro, soldi. Sembrano le voci dell’oroscopo per il nuovo anno, ma sono anche i temi più caldi per i medici italiani. Fortune Italia, in vista delle feste, ha contattato i vertici di alcune organizzazioni di ‘camici bianchi’, per chiedere cosa augurano a cittadini e colleghi per l’anno che verrà.

Tra fuga dagli ospedali e carenza di specialisti

I numeri della carenza di specialisti fanno spavento, c’è poi la questione della fuga dagli ospedali pubblici, dei turni massacranti, del burnout di operatori messi a dura prova da anni di pandemia (e stipendi fra i più bassi d’Europa). Cosa augurarsi, dunque, per il 2023?

“Agli italiani l’augurio più grande è che, grazie al nostro lavoro congiunto e a quello che fanno i medici tutti i giorni, si possa salvare un Servizio sanitario che è il fiore all’occhiello di una grande Nazione come la nostra”, sottolinea Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell‘Anaao Assomed. “Gli italiani devono avere una certezza: noi ci saremo sempre per loro. Abbiamo fatto un giuramento, il giuramento di Ippocrate, e a questo non verremo mai meno. Come nel matrimonio, noi e i pazienti siamo strettamente legati da un vincolo, in salute e in malattia”.

Pierino Di Silverio Anaao
Pierino Di Silverio

“Quanto ai medici, l’augurio più grande è che, continuando a restare uniti e mettendo da parte i personalismi, possiamo insieme contribuire alla rinascita del sistema di cure pubblico”. Un augurio, ma anche “una scommessa. Noi ci mettiamo la faccia”. Quanto ai soldi, la proposta di utilizzare quelli del Mes per la sanità piace a Di Silverio. “L’unico modo per salvare il Ssn è investire”, chiosa.

I medici di famiglia

“Agli italiani auguro di poter avere nei prossimi anni il proprio medico di famiglia, fiduciario, di prossimità e disponibile in presenza più che a distanza – afferma il segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti – In alcune Regioni infatti il problema della carenza è davvero drammatico, tanto che stanno creando degli ambulatori dove, a rotazione, sono disponibili medici in formazione pagati a ore”.

“E’ importante – aggiunge Scotti – poter riprendere quel rapporto in presenza che Covid ci ha sottratto. Le comunicazioni via mail o messaggini rischiano di far perdere il valore in più che ha il medico di famiglia: questo professionista osserva il paziente in continuità ed è in grado di rilevare variazioni e cambiamenti. Penso al modo di camminare, al peso, al gonfiore: segni che ci insospettiscono e ci permettono sospettare la presenza di possibili problemi di salute”.

medici Scotti
Silvestro Scotti

Ai medici Scotti augura (con un pizzico di ottimismo) “la totale eliminazione della burocrazia, sia analogica che digitale. Torniamo a fare i medici – auspica – e finiamola di fare gli amministrativi. Infine l’augurio più importante: quello di continuare a godere della fiducia dei cittadini, che fa di noi la categoria più amata all’interno del Servizio sanitario nazionale”.

 

“I miei auguri sono per un 2023 di riscatto professionale, che rinforzi ulteriormente la figura di un medico di famiglia come medico della persona, scelto davvero dal cittadino”, aggiunge Fiorenzo Corti,  vicesegretario nazionale della Fimmg.

“Conosciamo la preoccupazione dei cittadini per la carenza dei medici di famiglia. Stiamo lavorando per migliorare questa situazione – assicura Corti – e poter giungere nel tempo più breve possibile a una situazione in cui possano tornare a scegliere il proprio dottore liberamente, avendo a disposizione una figura di fiducia, che sia punto di riferimento per la propria salute”.

Gli auguri di Filippo Anelli

Il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, fa i suoi auguri ai medici, “che con grande passione continuano a curare a prendersi cura dei cittadini, dei malati”. Alle professioni sanitarie, “garanti del diritto alla salute”. Ai malati, “perché la loro vicinanza, il loro affidarsi ai professionisti, ai medici è la migliore medicina”. E, infine, a tutti i cittadini, “perché difendano il Servizio sanitario nazionale”.


“Questo Servizio sanitario nazionale – ha detto Anelli – è un bene prezioso, perché considera tutti uguali davanti alla salute, diversamente da quello che avviene in altre parti del mondo. Difendiamolo questo sistema, perché veramente è l’attuazione di quell’articolo 32 della Costituzione, che considera la salute un bene fondamentale di tutti”. Un bene che, forse, diamo troppo spesso per scontato, fino a quando non viene a mancare.

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