Botti di Capodanno tra feriti, polveri sottili e rifiuti

botti di Capodanno
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Si avvicina la notte dell’ultimo dell’anno, con festeggiamenti e spettacoli pirotecnici. Ma sono impressionanti i numeri delle lesioni legate ai botti di Capodanno, per la salute umana, ma anche per animali e ambiente. Dal 2012 solo in Italia la passione per fuochi artificiali, fontane e petardi ha causato oltre 3mila feriti gravi e 6 morti. Ma forse non tutti sanno che, nella notte dei botti, le polveri sottili nell’aria aumentano del 1.900% e muoiono 5mila animali l’anno.

Così, mentre città come Bologna, Bari, Torino e Roma vietano i botti di Capodanno, la  Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) chiede ai sindaci di tutta Italia di varare “ordinanze anti-botti che, oltre a salvare vite umane e tutelare gli animali, eviterebbero effetti devastanti sulla qualità dell’aria con benefici per la salute pubblica”, come spiega il presidente Sima Alessandro Miani.

I numeri

In base ai dati ufficiali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, tra il 2012 e il 2022 si sono registrati in Italia 6 morti e 3.040 feriti gravi a causa di petardi e fuochi d’artificio utilizzati nella notte di Capodanno. Sima stima poi che nell’ultima notte dell’anno siano circa 5mila gli animali, tra domestici e selvatici, che perdono la vita per cause dirette e indirette riconducibili a petardi ed esplodenti.

Ma i botti di fine anno generano anche un’impennata dell’inquinamento dell’aria: durante tutto l’anno i fuochi d’artificio sono responsabili di circa il 6% di PM10 presente nelle città italiane, dicono i medici Sima. Ma nella sola notte di Capodanno le polveri sottili registrano un incremento abnorme, raggiungendo valori medi su 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero, fissato a 50 microgrammi per metro cubo ed un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo nella prima ora dopo la mezzanotte, con un aumento del +1900% rispetto ai valori massimi di legge.

“Botti, petardi ed esplodenti, oltre alle polveri sottili, rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene – ammonisce Miani – Prendendo in esame una singola città di medie dimensioni, i fuochi d’artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti. Le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere”.

Una montagna di rifiuti

Non bisogna poi dimenticare la quantità di rifiuti prodotta nella notte di Capodanno. Sima stima che circa 60.000 involucri – pari a circa 3-6 tonnellate – di botti e fuochi esplosi la notte dell’ultimo giorno dell’anno rimangano abbandonati nelle strade e nelle piazze delle nostre città.

Si tratta di rifiuti difficili da differenziare perché composti per il 70% da cartone, plastica, legno o argilla ed il restante 30% da polvere pirotecnica (in massima parte nitrato di potassio, zolfo e carbone, con aggiunta di metalli pesanti, magnesio e rame). Insomma, il ricordo di una notte di botti è destinato a ‘pesare’ a lungo sulla salute e sull’ambiente.

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