Covid, dalla Cina arriva Omicron (e il caso Udca)

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Mentre in Cina i contagi continuano a correre, dal sequenziamento dei tamponi positivi prelevati a Malpensa dai passeggeri dei voli di fine dicembre provenienti dalla Cina arriva una conferma importante. E’ infatti la variante Omicron a infettare i passeggeri, molti dei quali asintomatici.

“Un risultato che ci porta a pensare che tutto è iniziato 3 anni fa in Cina e probabilmente tutto finirà in Cina quando, dopo l’addio a Zero Covid, Omicron si diffonderà in modo ampio nella popolazione. Dobbiamo stare tranquilli: dal Paese arriverà Omicron e qualche forma ricombinante, come Gryphon, cresciuta di recente in America proprio a causa dei viaggi. Il virus infatti viaggia in aereo con le persone, ma dobbiamo ricordarci che si tratta di forme note, per le quali abbiamo i vaccini e i farmaci”, afferma a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma.

Intanto nel Paese asiatico, che ha aumentato la produzione di medicinali contro il virus, andrebbe a ruba contro Covid un vecchio farmaco, usato per trattare una malattia del fegato: la colangite biliare primitiva. Merito di un recente studio che indagava sulla capacità di questa sostanza, l’acido ursodesossicolico (Udca), di prevenire Covid-19 sbarrando le porte alle varianti del virus Sars-CoV-2. Ma vediamo nei dettagli le novità.

I risultati dei controlli

Come ha spiegato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, parlando dell’esito delle analisi del volo del 26 dicembre proveniente da Wenzhou (62 positivi su 120 test), e del 29 dicembre proveniente da Tianjin (26 positivi su 56 test), a infettare i passeggeri cinesi è la variante Omicron.

I positivi a Covid “provengono da tre zone differenti del Paese asiatico – ha aggiunto l’assessore al Welfare Guido Bertolaso – il primo del 26 dicembre da Nanchino, zona orientale, il secondo, sempre del 26, da Wenzhou, zona sudorientale, e il terzo, del 29 dicembre, da Tianjin, zona Nord-Est. Il fatto che i ceppi rilevati siano tutti di Omicron lascia intendere che questa sia la variante predominante, per la quale il popolo lombardo, e italiano in generale, è protetto grazie alla copertura vaccinale”.

Il farmaco Udca

Poco meno di un mese fa uno studio pubblicato su ‘Nature’ accendeva i riflettori sull’Udca, medicinale fuori brevetto che si assume per bocca, contro il virus Sars-Cov-2. I risultati sono stati osservati su organoidi (modelli d’organo fabbricati in laboratorio), animali, organi umani e un piccolo gruppo di volontari sani, ma secondo gli stessi ricercatori vanno confermati in studi clinici più ampi. L’Adnkronos segnala come fra i principali produttori mondiali di acido ursodesossicolico ci sia una realtà italiana, Ice Group di Reggio Emilia, acquisita dal fondo internazionale d’investimento Advent International nell’ottobre del 2019.

Sia come sia, la domanda del farmaco generico è aumentata nel gigante asiatico, come ha rilevato un’analisi di ‘Scrip Intelligence’. “Ecco, quello che sta accadendo è una follia – commenta Ciccozzi – A parte la tipologia del medicinale, come si fa a consigliare e assumere un farmaco non testato nè approvato per un certo uso? Senza un criterio di sicurezza vero?”.

Il rischio di una nuova variante e il cerchio che si chiude

Per sapere cosa accadrà nelle prossime settimane bisognerebbe avere una sfera di cristallo. “E’ possibile che il virus muti ancora, diventando ancor più contagioso. Questo perché l‘evoluzione fa sempre passi avanti e mai indietro – suggerisce Ciccozzi – Ma se guardiamo la storia delle varianti, da Wuhan ad Alfa, da Delta fino a Omicron, ci rendiamo conto che sono diventate sempre più contagiose e meno aggressive”.

“Ora in Cina stanno rivivendo quello che abbiamo sperimentato un anno fa con la grande ondata di Omicron, ma senza il vaccino a mRna. Ed è indubbio che dal vaccino è arrivata una pressione selettiva che ha fatto in modo che il virus arretrasse e si stabilizzasse prima. Ecco perchè sono convinto che in Cina ci saranno molti casi, con un possibile impatto sull’economia legato allo stop di alcune produzioni, ma poi la situazione di stabilizzerà”.

Infine “dal prossimo anno arriverà un vaccino polivalente, che dovremo fare come dose di richiamo. Il messaggio adesso è quello di stare tranquilli e di fare il richiamo se si è anziani e fragili”, conclude l’infettivologo. Continuando a monitorare gli arrivi dalla Cina, per intercettare per tempo eventuali evoluzioni del virus.

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