Ecografia ginecologica del futuro, novità al Gemelli

Gemelli
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E’ high tech e sfrutta l’intelligenza artificiale il nuovo centro di diagnosi ecografica dedicato alle donne appena inaugurato al Policlinico Gemelli di Roma. Class Ultrasound, il centro di ecografia ginecologica della struttura, da oggi cambia volto e diventa ‘Class Ultrasound Omic’.

In concreto: ecografi di ultima generazione e una serie di progetti per l’elaborazione delle immagini attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, la cosiddetta analisi ‘omica’, effettuata in collaborazione con Generator (il centro dedicato all’analisi dei big data e allo sviluppo dell’AI applicati alla medicina) e con il gruppo del professor Vincenzo Valentini, direttore del Dipartimento Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia e del dottor Luca Boldrini, Uoc di Radioterapia Oncologia della Fondazione Policlinico Gemelli. L’analisi radiomica sarà in grado di aggiungere elementi diagnostici ulteriori rispetto ai classici parametri morfologici, spiegano gli esperti.

Questione di pixel

“L’aggiunta di ‘Omic’ al nome del centro – dice Antonia Testa, direttore Uosd Ginecologia Ambulatoriale del Gemelli – sta proprio a indicare la direzione del nostro attuale percorso scientifico. Attraverso l’ecografia applicata alla ginecologia oncologica in questi anni, oltre a valutare l’estensione di malattia nei vari tumori ginecologici, abbiamo cercato sempre di più di utilizzare gli ultrasuoni per la diagnosi differenziale tra formazioni benigne e maligne in ambito ovarico, dell’endometrio, dell’utero”.

Ma si può fare di più. La radiomica (in questo caso applicata all’ecografia) offre la possibilità di utilizzare algoritmi informatici per ‘leggere’ tra i pixel, che formano l’immagine ecografica, anche ciò che non è immediatamente visibile all’occhio umano. “Un ecografista esperto – prosegue  Testa – oggi riesce, sulla base di alcune caratteristiche, a capire con un certo grado di accuratezza, se una cisti ovarica è di natura benigna o maligna. Ma abbiamo capito che, al di là di quell’immagine in bianco e nero, che vediamo durante l’esame, c’è un numero infinito di informazioni, invisibili all’occhio umano, ma rilevabili dall’intelligenza artificiale, da un algoritmo cioè che considera non solo le mille sfumature di ‘grigio’ dei pixel (la cosiddetta ‘intensità’), ma anche il tipo di distribuzione, di geometria, le architetture formate da questi pixel”.

La nuova frontiera

Intensità, geometria e distribuzione riflettono infatti e danno informazioni sulla natura del tessuto in esame. “La nuova frontiera della ricerca – spiega Testa – è riuscire a correlare questi parametri alla natura del tessuto, alla sua genetica e struttura molecolare”.

“Per noi questa inaugurazione – sottolinea Giovanni Scambia, direttore scientifico e direttore della Ginecologia oncologica del Gemelli – rappresenta una tappa significativa nel percorso della medicina personalizzata e di precisione, applicato in questo caso alla diagnostica per immagini delle pazienti affette da una neoplasia ginecologica. Gli ultrasuoni sono entrati nel mondo della diagnostica clinica un secolo fa e nessuno avrebbe potuto immaginare il ruolo che oggi giocano nel campo dei tumori ginecologici. Ringraziamo l’Associazione Oppo e le sue Stanze per il continuo supporto al nostro impegno per la salute della donna e per la ricerca avanzata in ginecologia oncologica”.

L’Associazione ha contribuito anche all’upgrade del nuovo Centro, permettendo di rinnovare e ampliare gli ambienti che lo ospitano e di rendere così l’accoglienza delle pazienti più confortevole, in un luogo che ha bisogno di trasmettere serenità, armonia e fiducia.

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