Le aggressioni a medici, infermieri e personale sanitario sono sempre più diffuse. Negli ultimi cinque anni sono stati 12mila i casi accertati dall’Inail come infortuni di lavoro agli operatori sanitari, e codificati come violenze ed aggressioni. La media è di circa 2.500 all’anno, e nel 75% dei casi le vittime sono donne.
Fra gli episodi più recenti, l’aggressione ad un medico del 118 nel territorio della Asl Napoli 1 che ha ricevuto un pugno in pieno volto da un paziente. Come sottolinea ‘Nessuno tocchi Ippocrate’, erano presenti anche le forze dell’ordine, che hanno arginato la situazione ed evitato il peggio. Solo a Napoli sono state già 8 le aggressioni registrate da inizio anno. Ecco perchè dall’associazione chiedono la “qualifica di pubblico ufficiale per il personale del territorio, e bodycam sulle divise degli operatori”.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, recentemente intervenuto sul tema, ha rassicurato rispetto alla volontà di agire subito e in maniera efficace. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha annunciato l’istituzione di presidi di polizia nei principali ospedali. Si parte dalle grandi città.