Spese odontoiatriche e accesso al credito, i numeri

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Un sorriso sano costa agli italiani circa 600 euro all’anno. Le spese mediche odontoiatriche sono fra le più onerose, nell’opinione del 79% degli italiani, considerando che la cifra può arrivare a 760 euro (-100 euro rispetto al 2018) se si è subìto un intervento di chirurgia orale.

Dati che emergono dall’Osservatorio Compass – condotto da Ales Market Research – che racconta di come le famiglie stiano nuovamente valorizzando la cultura della prevenzione e della tutela della salute, dopo la battuta d’arresto della pandemia.

Resta il tema dei pagamenti, che registrano un calo dell’uso del contante al 22% rispetto al 47% del 2018. Cresce la preferenza per carte di debito/credito e strumenti digitali, 67% rispetto al 48% del 2018, grazie anche al beneficio della detraibilità fiscale dei pagamenti elettronici.

Dall’indagine emerge che 1 volta su 5 i finanziamenti sono richiesti per spese superiori ai 2.500 euro. L’11% degli intervistati ha potuto concordare un pagamento rateizzato direttamente con il proprio dentista, e un ulteriore 37% ha usufruito della possibilità di pagare la fattura ad avanzamento lavori.

Il rapporto con il dentista è fidelizzato, se il 74% degli italiani conferma nel tempo il proprio specialista. Anche in virtù di questo rapporto di lunga durata, 1 intervistato su 2 si aspetta di ricevere proposte di rateizzazione, finanziamenti e pacchetti a prezzo concordato direttamente dal proprio dentista.

È alta l’attenzione rivolta alle modalità di pagamento del piano di cura: il 44% dei clienti vorrebbe poter finanziare la spesa, il 37% preferirebbe rimborsare a tranche, in base all’ avanzamento della cura. Queste sono formule che caratterizzano generalmente le catene odontoiatriche, ma che gli italiani vorrebbero veder adottate anche negli studi privati.

Fra le modalità di dilazione si fa strada il Buy now pay later, utilizzato nel 23% dei casi e noto al 40% degli intervistati. Questa soluzione piace ai dentisti, che possono soddisfare le richieste dei pazienti senza doversi accollare il rischio di credito e la gestione del rientro delle somme dovute. I clienti lo scelgono per la facilità e la comodità di attivazione, l’assenza di costi e interessi, e la flessibilità relativa ad importi e di durate.

Il 7% degli italiani si affida al dentista proposto dalle convenzioni aziendali, 6% lo sceglie su internet. In forte crescita i centri appartenenti a catene odontoiatriche, preferite dall’11% degli intervistati (era 6% nel 2018), perché presentano un’offerta di servizi più completa, orari più flessibili, ma anche la possibilità di rateizzare/finanziare il piano di cure. Cresce anche la scelta di studi in poliambulatori, preferiti dal 10% degli italiani, rispetto al 3% del 2018.

C’è anche un 14% degli italiani che si reca all’estero per la cura del proprio sorriso. La percentuale sale al 23% sulle fasce più giovani e al 22% tra chi risiede al Sud Italia. Questa soluzione presenta il vantaggio di abbattere i costi, ridurre i tempi e fare anche un viaggio.

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