Aspirina per prevenire le trombosi in ortopedia

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È un articolo che fa riflettere (e discutere) quello pubblicato sul New England Journal of Medicine e che sembra riportare indietro le lancette della profilassi antitrombotica in ortopedia agli anni ’90, quando le eparine a basso peso molecolare ancora non esistevano e la prevenzione del tromboembolismo venoso dopo una frattura di femore era affidata al vecchio warfarin o all’eparina non frazionata.

Al momento, le linee guida di diversi Paesi e Società Scientifiche raccomandano l’uso delle eparine a basso peso molecolare per la prevenzione del tromboembolismo venoso nei pazienti fratturati. Ma mancano studi di confronto diretto tra questi farmaci e l’aspirina (che peraltro è meno costosa e di più facile somministrazione).

Partendo da questa considerazione, un gruppo di ricercatori, facenti capo a diverse università statunitensi, racchiusi sotto l’acronimo METRC (Major Extremity Trauma Research Consortium) ha condotto uno studio (Prevent Clot, Prevention of Clot in Orthopaedic Trauma) di non inferiorità multicentrico, randomizzato, pragmatico su 12.211 pazienti adulti con una frattura delle estremità (dall’anca all’avampiede, dalla spalla al polso), sottoposta ad intervento ortopedico, o con una frattura pelvica o acetabolare.

Lo studio Prevent Clot

I pazienti sono stati assegnati in maniera randomizzata a ricevere un’eparina a basso peso molecolare (enoxaparina) al dosaggio di 30 mg due volte al giorno o aspirina (81 mg due volte al giorno) durante il ricovero in ospedale. Dopo la dimissione i pazienti continuavano per tre settimane il protocollo di tromboprofilassi, consigliato da ogni ospedale. L’obiettivo principale dello studio era la mortalità per tutte le cause a 90 giorni.

Obiettivi secondari erano la comparsa di embolia polmonare non fatale, trombosi venosa profonda o complicanze emorragiche. I risultati dello studio dimostrano che la tromboprofilassi con aspirina non è inferiore a quella con eparina a basso peso molecolare nel prevenire la mortalità per qualunque causa, in questa popolazione di pazienti; la somministrazione di aspirina è risultata inoltre associata ad una bassa incidenza di trombosi venosa profonda, embolia polmonare e mortalità a 90 giorni. Lo studio è stato finanziato dal Patient-Centered Outcomes Research Institute.

Si tratta di uno studio importante che ha dato risultati di portata tale da poter impattare sulla pratica clinica e sulle attuali linee guida per la tromboprofilassi nei pazienti con fratture. Fortune Italia ha chiesto un commento su questi risultati al professor Carlo Patrono, già ordinario di Farmacologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Accademico dei Lincei, nonché uno dei maggiori esperti al mondo sull’aspirina (nel nel 2013 è stato insignito del prestigioso Gran Prix Scientifique dall’Institute de France, proprio per le sue ricerche sull’aspirina).

Il parere dell’esperto

“Tre brevi considerazioni – esordisce lo scienziato – La prima è che un farmaco che ha appena compiuto 125 anni continua ad attrarre l’interesse dei ricercatori clinici per esplorare nuove possibili indicazioni, come il Prevent Clot, e a sorprendere la comunità medico-scientifica con i suoi risultati”.

“La seconda, che interessa più i ricercatori di base, è che ciascun trial clinico verifica un’ipotesi fisiopatologica, utilizzando l’intervento farmacologico come strumento d’indagine. E i risultati del Prevent Clot – spiega – ci dicono che i meccanismi di attivazione piastrinica sensibili all’aspirina giocano un ruolo importante nel tromboembolismo venoso e nelle sue complicanze (embolia polmonare fatale e non fatale)”.

“Infine – conclude il professor Patrono – la dimostrazione che la terapia antiaggregante piastrinica orale può fornire un’alternativa efficace e sicura a una profilassi farmacologica iniettabile con eparine a basso peso molecolare; questo può facilitare la gestione terapeutica dei pazienti cardiopatici, in trattamento con aspirina, che vadano incontro a lesioni traumatiche come quelle dei pazienti arruolati” in questo studio.

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