Covid in Italia continua il calo, le nuove varianti non decollano

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In barba al temuto effetto delle feste di fine anno e del Capodanno cinese, nella settimana più fredda dell’anno Covid-19 continua la sua discesa in Italia. Secondo i dati della cabina di regia, infatti, sono in deciso calo sia l’incidenza settimanale che l’Rt. “Questi numeri – commenta a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma – ci dicono che con la famiglia Omicron il virus è ormai endemico“.

I dati

L’incidenza settimanale è scesa a 58 casi Covid ogni 100.000 abitanti (27 gennaio 02 febbraio), contro 65 casi su 100.000 abitanti (20-26 gennaio). Stesso trend per l’indice di contagiosità Rt: nel periodo 11-24 gennaioil dato è stato pari a 0,68 (range 0,64-0,78), in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando era 0,73. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in lieve aumento ma sotto la soglia epidemica: Rt=0,78 (0,74-0,83) al 24 gennaio contro Rt=0,70 (0,67-0,72) al 17 gennaio.

Gli ospedali

Buoni anche i dati che arrivano dagli ospedali: il tasso di occupazione Covid in terapia intensiva scende all’1,8% (rilevazione al 2 febbraio) dal il 2,1% (26 gennaio). Nelle aree mediche siamo al 5,8% (2 febbraio) dal 6,4% (26 gennaio). A livello territoriale la provincia autonoma di Bolzano è classificata a rischio alto, mentre Puglia e Toscana a rischio moderato.

Cosa succede alle varianti

In questo quadro il virus circola ancora, ma la situazione varianti non sembra allarmante. Come segnala l’Iss nel suo ultimo bollettino, continua il moderato aumento di Orthrus (2,2% rispetto al 0,6% del precedente bollettino) e di Kraken (1,1% rispetto allo 0,05%). Nelle ultime 6 settimane (19 dicembre 2022 – 29 gennaio 2023) Omicron rappresenta ancora la quasi totalità (99,97%) dei sequenziamenti, con  Cerberus (BQ.1.1) che ha raggiunto una frequenza del 38,9% (dal 30,8% del precedente rapporto). Il resto (0,03%) è da attribuire a un ricombinante Delta/Omicron.

L’analisi del ‘cacciatore di varianti’

“Dai dati di questa settimana si vede come i contagi e l’Rt diminuiscano ulteriormente. Come avevamo prefetto da febbraio scorso, con la diffusione della famiglia Omicron si andava verso l’endemizzazione. E se tre mesi fa eravamo ai titoli di coda della pandemia, ora siamo nell’endemia”, spiega Ciccozzi, che fin dall’inizio di Covid-19 ha studiato le varianti del virus.

Kraken e Orthrus mostrano la stessa contagiosità di Omicron 5 e poca evasione dal sistema immunitario, anche se – avverte – è normale vedere nel tempo varianti che tentano di ingannare le nostre difese: fa parte dell’evoluzione virale”. Ma allora archivieremo Sars-Cov-2? “Il virus di Covid non finirà: sarà con noi, ma la sintomatologia clinica sarà mite, a volte minore dell’influenza stagionale”.

“L’endemia con le differenti varianti sarà come osservare le piccole onde del mare sul bagnasciuga – ribadisce Ciccozzi – Quando una piccola onda sta per terminare, inizia la salita della successiva. Però attenzione – conclude – dobbiamo ancora proteggere fragili ed anziani, poiché anche una patologia con sintomi in genere più leggeri può essere importante per queste persone”.

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