Ambiente e clima, se l’attenzione dipende dalle bollette

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Se vi dicessero che l’attenzione al “climate change” e all’innalzamento delle temperature che stiamo osservando dipende in gran parte da come stiamo sul fronte economico voi come reagireste? Sareste pronti ad accettare che molte delle nostre scelte e l’attenzione all’ambiente, alla fine, sono legate a problematiche finanziarie che ci portano a guardare con preoccupazione il prezzo delle bollette, la scalata dell’inflazione o i mutui in ascesa?

Beh, se non avete mai riflettuto in questa chiave, provate ad andare a leggere quanto propone su Global Environmental Change Jonas Peisker, ricercatore del programma IIASA Population and Just Societies, che ha voluto andare ad analizzare come si sviluppano le preferenze e le scelte in tema di ambiente e clima in oltre 200 aree del Vecchio Continente, per giungere alla conclusione che alla fine un cocktail di tendenze socioeconomiche e meteorologiche possono rappresentare la chiave per comprendere le scelte di popolazione. 

Si ha un bel dire, insomma, che stando alle previsioni dell’Oms tra il 2030 e il 2050 il cambiamento climatico provocherà circa 250mila morti in più all’ anno per malnutrizione, malattie come malaria e diarrea e “stress da caldo”.  E magari, per buon peso, occorre ricordare che le stime dicono che entro il 2030 i costi dei soli danni diretti del climate change per la salute arriveranno a 2 e 4 miliardi di dollari l’anno.

Alla fine, quello che ci riguarda da vicino, ovvero metaforicamente l’orto di casa, diventa l’unico microcosmo che guida le percezioni e forse anche le nostre scelte per il presente. Alla faccia di dati che potrebbero far tremare le gambe. Sarebbero oltre 200 le malattie infettive a trasmissione interumana esacerbate dai mutamenti climatici, che peraltro hanno anche reso maggiormente temibili numerose situazioni potenzialmente gravi. A segnalarlo è una ricerca pubblicata su Nature Climate Change.

L’effetto dei mutamenti climatici, a detta degli esperti, sarebbero in grado di influire sulla comparsa e sulle manifestazioni “fuori sede” di molte malattie infettive, attraverso diversi meccanismi, dall’aumento termico fino alla carenza di acqua e all’innalzamento del livello del mare.

Peisker, nella sua analisi socio-economica, racconta di esseri umani preoccupati per il loro benessere attuale, con uno sguardo miope, se non addirittura disattento, per il futuro. 

Analizzando i dati su 25 sondaggi Eurobarometro condotti tra il 2009 e il 2019 combinati con misure dell’economia regionale, della popolazione, della geografia, della qualità ambientale e degli eventi meteorologici, l’esperto è giunto alla conclusione che lo stato finanziario reale e percepito degli abitanti di una determinata area diventa la cartina al tornasole per sapere quale sarà l’attenzione al clima.

La ricerca mostra infatti che chi vive in contesti economici favorevoli, con un livello di reddito relativamente alto e una bassa inflazione, tende comunque a essere maggiormente preoccupato per l’ambiente.

Al contrario, chi ha difficoltà ad arrivare a fine mese e magari si trova ad affrontare un contesto economico complesso e dal futuro poco sereno, tende a sottovalutare i problemi legati ai cambiamenti climatici. In pratica, è come se non potessimo preoccuparci per troppe cose allo stesso tempo.

Se la situazione finanziaria è rosea, per noi è più facile volgere lo sguardo al mondo che ci circonda. Ma se abbiamo problemi in casa, riflettere su quanto avviene intorno diventa un’impresa. In questa logica, anche le proposte per lo sviluppo di una più profonda ed attenta coscienza ambientale passano attraverso una distribuzione più equa del reddito.

Consigli per i decisori che vengono dall’analisi dello stesso Peisker?  La coesione sociale è alla base delle scelte, anche in termini di transizione energetica e di attenzione all’effetto serra. Ma occorre che non accrescano la disuguaglianza di reddito e ricchezza, l’inflazione e la disoccupazione. Altrimenti si rischia di essere impopolari. E di non trovare terreno fertile per l’attenzione all’ambiente. 

 

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