Tumore ovarico, al via un progetto per sensibilizzare le donne

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Parola d’ordine: prevenzione. Il progetto pilota della campagna di sensibilizzazione sul tumore ovarico “Conosciamoci, consapevolmente”, promossa da Loto Odv in partnership con Federfarma, partirà da tre città: Napoli, Roma, Rovigo.

L’obiettivo è, naturalmente, quello di estenderla su tutto il territorio nazionale. Per portare all’attenzione delle istituzioni la necessità di poter accedere alle opportunità terapeutiche in modo uniforme, superando il gap delle diseguaglianze sanitarie ancora presenti nel nostro Paese.

Diagnosi precoce, gli strumenti a disposizione

Il tumore ovarico è una malattia difficile da diagnosticare in fase precoce, in quanto può manifestarsi con sintomi generici, simili a quelli di altre patologie. Gonfiore addominale persistente, perdita di appetito, senso di pienezza poco dopo l’inizio del pasto, dolore addominale, necessità di urinare frequentemente.

Strumenti utili a rilevare questa patologia possono essere la visita ginecologica abbinata ad un’ecografia transvaginale. Strumenti ritenuti tuttavia non sufficientemente affidabili dalla comunità scientifica per essere eletti a screening di popolazione.

Durante l’incontro in cui è stata presentata la campagna, è stata infatti proposta l’istituzione di un Tavolo interparlamentare, trasversale alle varie forze politiche, focalizzato sulla prevenzione del tumore ovarico, che possa supportare sempre più la comunità scientifica che ormai da tempo sta lavorando alacremente all’individuazione di un programma di screening di popolazione.

“I danni collaterali della pandemia sono sempre più evidenti: in questi due anni l’attività di prevenzione ha subito una brusca battuta d’arresto” ha affermato il segretario nazionale di Federfarma Roberto Tobia. “Questo progetto pilota ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni sull’importanza di diffondere consapevolezza circa un tumore assai difficile da diagnosticare precocemente”.

Per il tumore ovarico negli ultimi anni, come precisato da Myriam Perrone, dottoressa della Ginecologia Oncologica Irccs Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, si sono registrati importanti novità grazie alla ricerca. “È fondamentale che il farmacista conosca i primi potenziali sintomi e i fattori di rischio al fine di orientare verso il medico, per favorire l’individuazione precoce della neoplasia.”

La coordinatrice del progetto Claudia Pietropoli, ha posto l’accento sull’importanza del creare e testare una rete di supporto dedicata alla prevenzione del tumore ovarico, fondata sulla collaborazione tra le farmacie, le sedi territoriali di Loto Odv e le unità ospedaliere operative in ambito oncologico.

Nelle tre province individuate, dall’inizio di marzo alla fine di maggio 2023, i farmacisti, opportunamente formati attraverso un corso Fad, saranno coinvolti in attività volte ad offrire alle donne un concreto supporto di ascolto, aiuto, orientamento.

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