Leadership in sanità, poche le donne nei ruoli apicali

L’occupazione femminile nel settore sanitario pubblico è in aumento. Passa infatti dal 59% nel 2001 al 68% del 2020. Ma quando si parla di leadership, le cose stanno in modo diverso. Nella sanità pubblica 7 dirigenti sono maschi e meno di due sono donne. Stando ai dati 2020 , poi, è donna il 34,7% dei direttori di struttura semplice e solo il 18% di quella complessa.

Lo rivela il Rapporto dell’Osservatorio sull’equità di genere della leadership in sanità, nato quest’anno dalla collaborazione tra la Luiss Business School e l’associazione Leads – Donne Leader in Sanità.

L’obiettivo di questa indagine, partendo dal concetto di equa rappresentanza, è quello di  monitorare e favorire la parità di genere nella leadership, nella sanità  pubblica e privata, come elemento fondante di equità e sviluppo sostenibile del settore  e della società in generale.

Gli effetti della Pandemia

Il rapporto rivela come sia diminuito il livello di occupazione complessivo del settore, in conseguenza delle politiche di razionalizzazione del sistema sanitario pubblico. Una riduzione che ha impattato maggiormente sugli uomini: a seguito della pandemia, nel 2022 sono state occupate circa 13000 unità, quasi esclusivamente di genere femminile.

Gender Leadership Index in Health

L’indagine calcola anche il Gender Leadership Index in Health, che attesta una scarsa presenza femminile nei ruoli apicali. Per dirla in altri termini, è un bene che ci sia una maggiore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro della sanità pubblica, però si registra una forte sotto-rappresentanza femminile nelle posizioni di leadership tanto che, a condizioni invariate, ci vorrebbero 150 anni per colmare il gap.

Esiste poi anche un indice regionale, che si ottiene disaggregando il Gender Leader Index in Health. Troviamo fra le regioni virtuose la Campania, Sicilia, Calabria e Lazio, dove si è a metà strada verso l’equi-rappresentanza. Diversa la situazione in Veneto, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle D’Aosta, dove la rappresentanza femminile cala di molto.

La situazione nella sanità privata

Nel settore privato, si registra un generale miglioramento rispetto al pubblico. I dati per il comparto farmaceutico evidenziano un miglior bilanciamento fra uomini e donne nella forza lavoro: nel 2011 il 41,78% degli occupati erano donne, nel 2020 si sale al 43,36%. L’indice raggiunge l’equi-rappresentanza nel 2020 per coloro che rivestono posizioni di quadro, mentre a livello dirigenziale le donne sono ancora sotto-rappresentate.

Si evidenzia la prevalenza della leadership maschile nelle aziende dei dispositivi medici dove, nell’ultimo anno di rilevazione – fatto cento il totale degli occupati – ha ruoli di responsabilità il 14% degli uomini contro il 4,83% delle donne.

Prospettive future

Questa edizione del Rapporto dell’Osservatorio fotografa lo stato attuale e l’evoluzione dell’equità di genere nella leadership in sanità e fornisce una panoramica complessiva, che analizza tanto l’ambito pubblico quanto quello privato, delle aziende farmaceutiche e dei dispositivi medici. Sarà interessante verificare, d’ora in avanti, i dati annuali e periodici, utili per indirizzare in maniera strategica il settore verso una effettiva parità di genere, anche nei ruoli apicali.

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