Microbiota, alla scoperta del secondo cervello

microbiota
Aboca banner articolo

Non solo neuroni, ma anche miliardi di batteri, miceti, virus e protozoi che vivono in simbiosi col corpo umano. Alla scoperta del microbiota e degli effetti per la salute umana, con il gastroenterologo Antonio Gasbarrini, preside della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica.

Siamo colonizzati da miliardi di microrganismi essenziali per la nostra salute, anche se per molto tempo non ce ne siamo accorti. Pensando però ai tanti modi di dire ‘a tema gastrointestinale’ – dalle ‘farfalle nello stomaco’ degli innamorati, alle ‘decisioni di pancia’ – i sospetti c’erano da tempo. Dobbiamo a Micheal D. Gershon della Columbia University la teoria secondo cui l’intestino è il nostro secondo cervello: vi sono presenti milioni di neuroni che regolano stress, ansia e tensione. Ma anche molto di più. Negli ultimi anni l’attenzione si è concentrata sul microbiota. Un tempo noto come flora batterica, “questo insieme di batteri, miceti, virus e protozoi che vive in simbiosi col corpo umano fin dalla nascita e arriva a colonizzarne tutti i distretti, rappresenta la più grande rivoluzione di questo periodo”. Parola di Antonio Gasbarrini, celebre gastroenterologo nonché preside della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica, che studia il microbiota da decenni.

Non ce n’è solo uno

Se l’apparato digerente è il serbatoio naturale e di elezione del microbiota intestinale, “in questi anni abbiamo scoperto che esiste anche un microbiota dell’apparato respiratorio, uno della cute e uno dell’apparato genito-urinario. Il microbiota è presente anche in distretti che sembravano essere sterili, come fegato e pancreas. Sappiamo inoltre che moltissime patologie sono collegate alla disbiosi (uno squilibrio microbico causata da una crescita eccessiva di batteri ‘cattivi’, ndr) vaginale o prostatica”, racconta Gasbarrini, direttore del Cemad (Centro malattie apparato digerente) della Fondazione Policlinico Gemelli. Ma questi minuscoli ‘invasori’ sono amici o nemici? Lo specialista invita a cambiare punto di vista. “Esistono microbi sicuramente patogeni, dai quali dobbiamo difenderci, ma la maggioranza non ha nessun interesse a danneggiare il nostro organismo, anzi. Noi li abbiamo integrati nel nostro genoma e abbiamo un rapporto di tipo simbiontico: gli diamo del cibo e un luogo in cui stare, mentre loro ci danno delle funzioni”. Il microbiota intestinale, non a caso, è denominato la parte variabile del genoma umano: grazie ai batteri del tubo digerente si attivano e vengono regolati numerosi processi chiave per la sopravvivenza.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.