Cibo fresco sulla Luna grazie ai lombrichi/VIDEO

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Mentre l’84% degli italiani dice no all’idea di cibo prodotto in laboratorio (fonte Coldiretti/Censis) e l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni si schiera contro latte e bistecche sintetici, gli scienziati italiani si concentrano su un problema ‘spaziale’. Ovvero, assicurare forniture di cibo fresco sulla Luna, per supportare missioni esplorative lunari.

La risposta – ci dicono da Pisa – potrebbe arrivare da una specie di lombrichi, in grado di colonizzare il suolo lunare e renderlo fertile e adatto per la crescita di piante.

Lombrichi agricoltori lunari

Conosciamo la composizione del terreno lunare: l’idea è stata quella di utilizzare questo anellide. I lombrichi sono infatti  in grado di sopravvivere e riprodursi su un simulante di regolite lunare, l’insieme di sedimenti, polvere e pietre che compongono lo strato più superficiale del suolo del nostro satellite.

A mostrarlo è stato uno studio condotto dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che apre nuovi scenari sulla possibilità di coltivare vegetali nello spazio. Le azioni benefiche dei lombrichi potrebbero essere sfruttate per rendere il suolo lunare fertile e produrre cibo fresco per gli astronauti.

Lo studio, appena pubblicato su una rivista internazionale, è stato realizzato in collaborazione tra l’Istituto di BioRobotica, con il professor Cesare Stefanini e il ricercatore Donato Romano, e il Centro di Ricerca in Scienze delle Piante con la professoressa Chiara Pucciariello. E’ stato coinvolto anche il Gran Sasso Science Institute (GSSI).

“Abbiamo pubblicato primi nel mondo uno studio in cui dimostriamo che il lombrico può sopravvivere sul suolo lunare”, racconta Stefanini.

lombrichi
Eisenia fetida

Acqua e cibo sulla luna

La Nasa ha annunciato che la prima donna e il prossimo uomo raggiungeranno la Luna entro il 2024. Uno dei principali problemi delle missioni nello spazio a lungo termine è proprio la limitata possibilità di stivare risorse come il cibo e l’acqua. Nonostante tecnologie come bioregenerative life support system e impianti di space farming siano promettenti per fornire cibo fresco, produrre ossigeno, fissare anidride carbonica e purificare l’acqua per gli astronauti, resta l’ostacolo legato al fatto di dover fornire quantità iniziali importanti di risorse dalla Terra.

Piantagioni sulla Luna

I ricercatori hanno messo alla prova una determinata specie di lombrico – Eisenia fetida, conosciuto come ‘verme rosso californiano’ e usato per la produzione di vermicompost – di sopravvivere e riprodursi su un simulante di regolite lunare. Questi animali ospitano nel loro sistema digerente un particolare microbiota che, se rilasciato nel terreno, ha azione di promozione della crescita delle piante e aumento della tolleranza agli stress.

I risultati

Come spiega Donato Romano, primo autore dello studio, i risultati mostrano “come il lombrico possa adattarsi al suolo lunare, fornendo un potenziale strumento biologico per promuovere i processi di creazione di suoli extraterrestri abitabili con un conseguente possibile aumento della fertilità della regolite lunare, più adatta a ospitare le piante e quindi l’uomo”.

L’azione dei lombrichi potrebbe contribuire a ridurre i costi e le sfide logistiche del trasporto di materiale per la coltivazione dalla Terra alla Luna, sfruttando così direttamente il suolo lunare.

“Un piccolo gruppo di ingegneri, entomologi e scienziati delle piante si è posto una grande sfida scientifica: come rendere fertile il suolo lunare, di per sé più aggressivo e ostile alla vita rispetto a quello terrestre. Siamo riusciti a dimostrare, primi nel mondo, che una specie di lombrico è capace di sopravvivere su questa superficie. È un primo passo per una possibile coltivazione sulla Luna”, commenta Cesare Stefanini, professore ordinario presso l’Istituto di BioRobotica.

Le prospettive

“Studi precedenti – ha aggiunto Chiara Pucciariello, professoressa associata presso il Centro di Ricerca in Scienze delle Piante – hanno dimostrato come le piante siano in grado di crescere e germinare sulla regolite lunare, in presenza di elementi nutritivi. Questo substrato non è però completamente benefico per la pianta perché può indurre situazioni di stress. Quello che vogliamo studiare in un prossimo futuro è se la presenza dei lombrichi all’interno della regolite lunare possa ridurre questa situazione di stress e rendere questo substrato maggiormente benefico per la crescita delle piante”.

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