Una storia di buona sanità ‘in rosa’ arriva da Torino. Un’équipe di donne ha salvato una paziente sottoponendola a un intervento mininvasivo da record: l’asportazione in laparoscopia di un utero di ben 1600 grammi, più o meno equivalente a un organo al settimo mese di gravidanza.
L’intervento è stato eseguito all’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino e la donna è stata dimessa dopo 48 ore, “in ottime condizioni”, fanno sapere i sanitari.
Il caso
Protagonista della vicenda una donna di 50 anni, affetta da gravi sintomi conseguenti alla presenza di voluminosi fibromi uterini. La paziente è stata trattata chirurgicamente con tecnica mininvasiva laparoscopica. L’utero è stato asportato mediante un sacchetto di protezione, in parte per via vaginale e in parte attraverso 4 piccole cicatrici addominali di 5-10 mm.
L’intervento mininvasivo ha avuto un decorso regolare ed ha permesso di ridurre il dolore post-operatorio e accelerare la ripresa delle normali attività quotidiane.
Pochissimi casi al mondo
Si è trattato di un caso più unico che raro. Sono descritti, infatti, pochissimi casi al mondo di uteri estratti in laparoscopia di dimensioni superiori ai 1.500 grammi, fanno sapere da Torino.
L’utero normale ha un peso variabile tra 60-100 grammi. In letteratura è considerato di grosso volume un utero di dimensioni superiori ai 300 g, ed estremamente complesso chirurgicamente se superiore al chilo.
Un’equipe in rosa
Il caso è stato affrontato da un team composto da giovani ginecologhe ed infermiere: le dottoresse Michela Chiadò e Silvia Parisi, la specializzanda dottoressa Arianna Arese e la strumentista Mariella Magistri, coadiuvate dall’équipe anestesiologica, coordinata dalla dottoressa Simona Quaglia.
L’entusiasmo della paziente
Si tratta del primo intervento della neonata struttura di Chirurgia ginecologica miniinvasiva ed endoscopica dell’ospedale Sant’Anna, voluta dal Dg Giovanni La Valle, dal direttore sanitario di presidio Umberto Fiandra e dal direttore di Dipartimento Daniele Farina, in sinergia tra ospedale e università.
“Avete estratto un utero più grande della mia bimba, che alla nascita pesava 1250 g. Viva le donne chirurgo, continuate così!”, ha commentato alla dimissione la paziente.
