Rara cisti vertebrale rimossa a Bari a un’adolescente

Policlinico di Bari l'equipe
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Eccezionale intervento al Policlinico di Bari su una ragazza di 15 anni. Ai sanitari sono state necessarie 12 ore per rimuovere una rara cisti aneurismatica vertebrale nella giovanissima paziente. Oggi la ragazza sta bene ed è stata dimessa.

La diagnosi

La cisti, che avrebbe potuto comportare deficit midollari, provocava nella giovane un mal di schiena cronico che lei impediva una normale vita quotidiana. Dopo una serie di visite, il trasferimento con la famiglia da Como a Bari e il controllo in ortopedia da Biagio Moretti, direttore dell’unità operativa. La risonanza magnetica del rachide ad alto campo ha permesso ai medici di eliminare ogni dubbio.

La rara cisti/Policlinico di Bari

“Anche se si tratta di una forma di neoplasia benigna, la cisti aneurismatica vertebrale in quei rari casi in cui interessa sia il corpo vertebrale che l’arco posteriore, può anche dare deficit midollari. All’ingresso” in ospedale “la ragazza era neurologicanente asintomatica ma sapevamo che da un momento all’altro tutto sarebbe potuto cambiare”, ha raccontato Andrea Piazzolla, responsabile della unità operativa di Chirurgia Vertebrale che ha preso in carico il caso della quindicenne.

La procedura

È stato così costituito un team multidisciplinare con neuroradiologi, neurochirurghi, ortopedici, chirurghi vertebrali. Le strategie sono state discusse da Biagio Moretti con Roberto Biagini, grande esperto di chirurgia ortopedica oncologica dell’Istituto nazionale tumori di Roma.

Dopo il primo, isolato, episodio di incontinenza, l’equipe ha deciso di intervenire prima in sala neuroradiologica, dove il dottor Nicola Medicamento ha embolizzato la lesione attraverso una complessa procedura durata tre ore, e poi direttamente in sala operatoria per la rimozione, eseguita dalla chirurga vertebrale Viola Montemurro, dalla neurochirurga Maria Grazia Dibenedetto e dalle anestesiste Antonucci, Proscia e Lorusso.

Sono state necessarie 12 ore di intervento e, superata la fase post-operatoria, dopo alcuni giorni la paziente non ha più riscontrato problemi neurologici ed è stata dimessa.

L’analisi dello specialista

“Un caso apparentemente banale – ha detto Moretti – che ci permette di apprezzare la grandezza del nostro ospedale, l’unico del Sud Italia con chirurghi vertebrali ortopedici e neurochirurghi pronti ad intervenire h24 ma soprattutto uno dei pochi dotato di una neuroradiologia con competenze tali da poterci permettere di curare pazienti come questa ragazza. Perché senza l’embolizzazione – ha concluso – forse i nostri chirurghi non avrebbero portato a casa lo stesso risultato”.

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