Dermatologia, Argenziano nuovo presidente SIDeMaST

Giuseppe Argenziano
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Riunificare le varie anime associative della dermatologia italiana sotto un’unica casa comune, per far parlare gli specialisti con una sola voce. E’ una delle priorità di Giuseppe Argenziano, nuovo presidente della SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, eletto dopo le dimissioni di Giuseppe Monfrecola.

Argenziano, napoletano, è professore ordinario e direttore della Clinica Dermatologica dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Lo specialista è impegnato nella ricerca sulla dermatologia oncologica, e in particolare nella diagnosi precoce del melanoma mediante i più innovativi sistemi di diagnostica non invasiva.

In circa 25 anni, il neo presidente della SIDeMaST hapubblicato più di 800 articoli scientifici in riviste recensite da Pubmed, guadagnando il primo posto fra gli autori di pubblicazioni scientifiche indicizzate nel campo della dermoscopia (Scopus, 2023).

“Cercherò di rappresentare i membri della nostra società con la usuale passione e tenacia che hanno sempre contraddistinto le mie giornate di lavoro. Ho in mente tanti progetti – ha scritto il neo-presidente nella sua lettera di saluto ai Soci – ma uno su tutti è quello che mi preme di più: trovare il modo di riunificare le varie anime associative della dermatologia italiana sotto un’unica casa comune che possa, quindi, farsi rappresentanza, voce e azione per tutti i dermatologi italiani”.

“La dermatologia è una branca medico-chirurgica in grande espansione, e questo per vari motivi. Il primo è rappresentato dal fatto che oggi solo i giovani medici più brillanti e motivati riescono ad accedere alle nostre scuole di specializzazione. Questo significa – ha rilevato Argenziano – che avremo generazioni future di dermatologi di grandi capacità, che avranno quindi il potenziale di migliorare sempre più, non solo la qualità dell’assistenza offerta ai pazienti, ma anche quella della ricerca in campo dermatologico. Il secondo motivo di grande espansione della dermatologia è rappresentato dallo sviluppo sempre crescente di tutta una nuova generazione di farmaci biotecnologici, terapie target ed immunoterapie che, di fatto, ha cambiato il volto della terapia di tante malattie della cute, infiammatorie e neoplastiche”.

“La dermatologia italiana è quindi chiamata a raccogliere queste sfide, e l’unico modo per affrontarle – ha concluso – è quello di essere uniti nella sostanza ma anche nella rappresentanza dei nostri organi associativi”.

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