Una scuola per l’olfatto, alla scoperta di Múses

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Quando la mattina vi svegliate con quel tremendo desiderio di un caffè siete guidati più dal gusto della bevanda o dall’aroma che emana la caffettiera rilasciando il liquido caldo e prezioso? Anche se attribuiamo molte delle nostre percezioni – e delle conseguenti scelte – al palato, probabilmente è l’olfatto che regola il rapporto con il mondo e con le persone, in una sorta di caleidoscopio sensoriale capace di “costruirci” attimo dopo attimo.

Anche se non ce ne rendiamo conto, infatti, l’olfatto è il senso più antico sotto l’aspetto evolutivo. E ha una tenace persistenza, tanto da “incastrarsi” nella memoria. Dobbiamo però imparare a sfruttarlo al meglio, per stare bene con noi stessi e con gli altri. Come? Imparando. Andando a scuola di sensazioni olfattive, per diventare sempre più bravi a cogliere le molecole volatili che nel naso interagiscono con milioni di neuroni sensoriali nell’epitelio olfattivo, per poi diventare segnali chimici e quindi elettrici, per la decodificazione finale del cervello.

È per questo che un aroma diventa così forte e radicato in noi da guidare le nostre reazioni nei confronti di un luogo, un fiore, una persona. Ed è per questo che, imparando a conoscere i profumi, sostanzialmente alleniamo il nostro sistema nervoso e soprattutto cogliamo aspetti di noi stessi che magari nemmeno immaginavamo. Non ci credete? Provate a passare una giornata al Múses-Accademia europea delle essenze di Savigliano.

L’iniziativa è nata nel 2015 come un progetto culturale ed espositivo, ideato dall’Associazione Le Terre dei Savoia, con l’intento di valorizzare i saperi secolari del Piemonte nell’ambito delle essenze aromatiche e officinali. “La Regione infatti produce quasi il 30% del Pil nazionale nel settore delle erbe officinali, conta oltre 250 aziende specializzate nel settore e vanta proprio a Savigliano uno dei pochi corsi di Laurea in Tecniche Erboristiche, in capo all’Università degli Studi di Torino”, spiega Pier Paolo Pecchini, Ceo di YEG che gestisce la struttura.

Múses-Accademia europea delle essenze ha sede a Palazzo Taffini d’Acceglio, edificio gentilizio di proprietà della Banca Cassa di Risparmio di Savigliano. “E’ un luogo pensato in ottica di inclusività sia come concetto, sia come percorso espositivo – riprende Pecchini – La visita di Múses risulta pertanto un’esperienza emozionante e coinvolgente per tutti e, in particolare, per persone con disabilità percettive, cognitive, disturbi socio-relazionali, difficoltà di attenzione. Le sale e le installazioni sono fruibili da persone con altezza ridotta, corporeità voluminosa, difficoltà di deambulazione, difficoltà percettive”.

Allenare l’olfatto, peraltro, appare di grande importanza in chiave di sviluppo di prodotti e testing di essenze o simili. Secondo Pecchini “in un panorama sempre più globalizzato e omologante come quello attuale, l’innovazione multisensoriale può rappresentare un efficace ed autentico segno distintivo, se applicata al marketing”.

Per questo un team di esperti in neuromarketing e i maître parfumeur di Múses sono a disposizione per elaborare progetti di marketing e sviluppo che facciano leva sull’olfatto, il senso che più di ogni altro evoca memorie ancestrali ed emozioni profonde. 

Anche e soprattutto per aziende, cercando di creare essenze su misura: gli studiosi possono condurre approfondite analisi per identificare i valori di un’azienda, di un luogo, di un progetto, e tradurli in un logo olfattivo, una essenza esclusiva ed unica, evocativa del messaggio che il committente intende offrire all’esterno. Tra le iniziative, va ricordato che per i tour gli esperti di Múses hanno creato un Mistery game, ambientato nel 1638, quando era appena morto il duca di Savoia Vittorio Amedeo I e la sua sposa, Maria Cristina di Borbone Francia, doveva difendere sé stessa e i suoi figli dalle mire di potere dei cognati. Il Mistery game si articola su due itinerari paralleli, di pari difficoltà, per consentire a due gruppi di giocare contemporaneamente, affrontare le sfide che segnano il percorso e sventare così un agguato alla Duchessa. 

Per i visitatori, insomma, Múses propone un percorso inusuale e innovativo, che colpisce immediatamente chi effettua la visita, in un puzzle di sensazioni. Si va dalla peculiare ed efficace interazione tra il palazzo secentesco, fino alle colture di essenze tipiche del Piemonte e alle opere d’arte contemporanea dedicate alla sensorialità e alle erbe aromatiche che diversi artisti provenienti da Italia, Giappone, Slovenia e Germania hanno creato appositamente per la struttura.

“Il visitatore, quindi, può vivere il percorso attraverso tutti i sensi, in un approccio multisensoriale che rende l’itinerario attrattivo e interessante per tutti e offre chiavi interpretative particolarmente stimolanti per persone con disabilità cognitive, percettive o socio-relazionali – conclude Pecchini – E soprattutto può divertirsi: chiunque nell’Aula sensoriale di Múses può creare il “suo” profumo, miscelando sotto la guida di un esperto le 44 essenze e i 4 accordi di base che compongono l’Organo del Profumiere”. Provare per credere. Vale proprio la pena di dirlo, affidandosi all’olfatto.

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