E’ polemica in Emilia-Romagna, dove l’assessore alla Sanità della Regione Raffaele Donini ha predisposto una proposta di riorganizzazione del Sistema di Emergenza Territoriale 118 con previsione, pur in presenza di un adeguato numero di medici di emergenza in servizio, di una riduzione del numero di automediche.
Una scelta “irricevibile, inappropriata e irresponsabile”, secondo Mario Balzanelli, presidente nazionale Società Italiana Sistema 118 (SIS118).
“La proposta di riorganizzazione dell’emergenza-urgenza è stata costruita insieme ai professionisti sanitari, primi protagonisti di questa riforma”, sono state le parole di Donini, che ha marcato come l’accordo sia stato firmato tra la Regione Emilia-Romagna e Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale. “Questo ci consente di continuare ad approfondire, insieme, ogni elemento che permetta l’attuazione dei Cau“.
Il progetto dei Centri di assistenza per l’urgenza (Cau), ideato per dare ossigeno ai Pronto soccorso, ha da subito mostrato le perplessità di molti. Dei medici dello Snami e dell’Ordine dei medici di Bologna ad esempio, preoccupati proprio per la riduzione delle automediche.
“Spiace dover prendere atto che la Società Italiana Sistema 118, società scientifica che dal 1997 ad oggi ha rappresentato, e rappresenta culturalmente, la storia e la dimensione operativa e di produzione scientifica del Sistema 118 nazionale, non sia stata coinvolta nei lavori di riorganizzazione di Sistema promossi dall’Assessorato”, ha commentato Balzanelli.
Per il presidente SIS118, a venire fuori è una visione di taglio della medicalizzazione del servizio 118 in Emilia-Romagna “priva della doverosa preliminare verifica derivata dal confronto con tutti quanti operano a pieno titolo concretamente sul campo”. In primis, appunto, i medici del SET118.
Per questa ragione, la SIS118 dà la sua piena disponibilità all’incontro, al supporto e al confronto scientifico di visione manageriale e progettuale con la Regione.