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Punture d’insetti e rischi letali, come intervenire

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Vespe, api, calabroni: ogni anno in Italia si registrano fino a 20 decessi tra adulti e bambini a causa delle punture di insetti, fra i quali anche le varietà aliene come l’ormai celebre vespa orientalis. Tra gli ultimi episodi, la morte di un bambino tedesco di 9 anni, a causa dello shock anafilattico causato dalla puntura di un calabrone, in provincia di Alessandria. Nell’ultimo anno e mezzo gli accessi al pronto soccorso dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per punture di imenotteri sono stati 625.

Se i mesi estivi e quelli autunnali sono i periodi dell’anno più rischiosi, la buona notizia è che grazie all’immunoterapia desensibilizzante “è possibile prevenire lo shock anafilattico e quindi anche i decessi legati alle punture di insetti”, come assicura il professor Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù. “Il vaccino va proseguito per almeno 3 anni e l’effetto si mantiene di solito per molti anni, ma il trattamento è pienamente efficace già dal dodicesimo mese: se il bambino viene punto accidentalmente non rischia più lo shock anafilattico”.

Riconoscere una reazione allergica

Intanto, raccomandano gli esperti dell’ospedale, è importante riuscire a distinguere una reazione normale da una reazione allergica. Diversi insetti quando pungono iniettano sostanze nocive che provocano bruciore, rossore, dolore e prurito. Si tratta di reazioni del tutto normali se localizzate nella sede della puntura e limitate nell’estensione, nella gravità e nella durata.

Si parla invece di allergia al veleno degli insetti quando la reazione locale è eccessiva: troppo estesa, grave e duratura. In qualche caso viene interessata gran parte di un braccio o di una gamba, il rigonfiamento raggiunge un picco massimo entro le 48 ore e può durare fino a 7-10 giorni. A volte si presentano anche febbre (lieve rialzo della temperatura corporea), spossatezza e nausea.

Chi rischia di più

Le punture di imenotteri scatenano reazioni allergiche in circa 2 persone su 100. Fortunatamente, tra i bambini il fenomeno è molto meno frequente che negli adulti. Tuttavia, proprio a causa del veleno di insetti,ogni anno in Italia muoiono da 5 a 20 persone (tra adulti e bambini). Come anticipato, da gennaio dello scorso anno a luglio di quest’anno il pronto scorso dell’Ospedale ha registrato più di 600 accessi per punture di insetti con pungiglione: 386 nel 2022 e 239 nei primi 7 mesi del 2023.

Venti secondi chiave

In caso di puntura di insetto, è importante rimuovere immediatamente (entro 20 secondi) il pungiglione, se è visibile, con un movimento secco e rapido (usando le unghie o le pinzette). Trascorsi i primi 20 secondi l’operazione risulterà meno utile, perché tutto il veleno sarà stato ormai liberato nel corpo.

Dopo la puntura è consigliabile applicare nella zona colpita qualcosa di freddo (ghiaccio, impacchi freddi) ed eventualmente un analgesico (farmaco per calmare il dolore). È anche possibile somministrare un antistaminico per bocca e applicare localmente una pomata cortisonica. Il medico, se necessario, prescriverà una terapia antinfiammatoria a base di cortisone per bocca per 3-7 giorni.

Se si sospetta una reazione allergica

In questo caso è fondamentale rivolgersi prima possibile al medico o al pronto soccorso e, successivamente, pianificare una visita specialistica dall’allergologo. Sarà lui a effettuare un colloquio e una serie di esami con l’obiettivo di verificare se si tratta davvero di una reazione allergica, identificare l’insetto che l’ha causata e verificare attraverso il dosaggio delle IgE specifiche l’esistenza di sensibilizzazione allergica verso il veleno di una o più specie di insetti.

In seguito, lo specialista prescriverà dei farmaci di pronto impiego da utilizzare in caso di ulteriori reazioni allergiche scatenate da puntura d’insetto. Presso l’Ospedale Bambino Gesù è attivo anche il Centro Antiveleni pediatrico, a cui rivolgersi per le emergenze. Il centro è raggiungibile 24 ore su 24 al numero 06 6859 3726.

L’immunoterapia

L’immunoterapia desensibilizzante è una sorta di “vaccinazione” salvavita per tutti i bambini e i ragazzi ad alto rischio di shock anafilattico o di reazioni allergiche di medio-alta intensità. Consiste nell’inoculazione sottocutanea di dosi crescenti del veleno dell’insetto a cui si è allergici, partendo da dosaggi estremamente bassi. In questo modo l’organismo si “abitua” progressivamente al veleno fino a raggiungere una soglia di tolleranza che scongiura reazioni gravi in caso di puntura accidentale.

Questa procedura va condotta esclusivamente in un Centro allergologico altamente specializzato, sotto stretta osservazione medica, raccomandano dal Bambino Gesù.

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