GILEAD

Covid in Italia: 21mila contagi in 7 giorni, la circolare sui tamponi

covid
Gilead

Salgono ancora i contagi di Covid-19 in Italia. Per la prima volta da mesi il totale, comunque sottostimato, torna a superare quota 20mila. A dircelo è ‘ultimo bollettino settimanale della Cabina di regia. Nel frattempo il ministero della Salute, proprio considerato il trend delle infezioni, ha diramato una circolare con le indicazioni sui  tamponi per l’accesso in ospedali, Rsa e strutture socio-sanitarie. Obiettivo: contenere la diffusione del virus e tutelare i soggetti fragili.

I dati italiani

Sono stati 21.309 i nuovi casi nella settimana dal 31 agosto al 6 settembre, in aumento del 44% rispetto agli 14.866 della settimana precedente. Covid-19 è dunque “in aumento da tre settimane”. Veneto, Lazio e Campania sono le regioni che contano il maggior numero di casi. In aumento i morti: sono 94 contro i 65 del periodo precedente.

Il bollettino segnala inoltre una lieve crescita dei ricoveri in Area medica: siamo al 3% contro il 2,7% della scorsa settimana e totale di 1.872 posti letto occupati (su 62.352). Solo una piccola variazione per le terapie intensive: l’occupazione Covid è allo 0,6% rispetto allo 0,4% della precedente rilevazione, con 49 persone positive ricoverate. “L’impatto sugli ospedali rimane limitato, in leggero aumento sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive”, sottolineano dalla Cabina di regia.

“L’attuale andamento clinico-epidemiologico non desta allarme, ma richiede attenzione e misure di prudenza –  spiega il direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia –  Il ministero, nell’interesse primario della tutela dei cittadini più fragili, si muove in una duplice direzione: da una parte misure di protezione e prevenzione per la tutela e sicurezza sia dei pazienti che degli operatori, dall’altra predisposizione di una campagna di vaccinazione annuale che punti a proteggere coloro che in passato sono stati più colpiti da Covid: anziani, fragili, immunocompromessi”.

L’effetto Eris

Ma cosa sta succedendo nel nostro Paese? Nel mirino degli esperti c’è l’effetto Eris. “I casi sono in aumento e la flash survey dell’Iss ci segnala la presenza della variante Eris – spiega a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma, che in questi mesi ha studiato anche la variante Eris – Mentre di Pirola in Italia ancora non c’è traccia. Non possiamo dire nulla di preciso su Pirola, perché abbiamo appena 33 isolati nel mondo. Su Eris invece possiamo dire che la sua diffusione appare in crescite e vediamo una sintomatologia abbastanza tranquilla: l’occupazione delle terapie intensive è estremamente limitata. Insomma, siamo nella normalità tenuto conto che quello di Covid non è un virus stagionale”.

Covid in Italia: Eris sale, Kraken scende e Pirola si fa attendere

Per Ciccozzi non è il caso di fare terrorismo: “Affrontiamo la stagione fredda con buonsenso, senza abbassare la guardia: sarebbe opportuna – dice l’esperto – una sorveglianza più puntuale rispetto alla flash survey. Ma vorrei sottolineare una cosa: si dice che Eris colpisca i polmoni, ebbene ricordiamo che questo dato arriva da uno studio giapponese in pre-print sui criceti. Quando si parla di scienza – avverte l’epidemiologo – dobbiamo avere i dati, altrimenti è un’opinione”.

Le nuove indicazioni del ministero

Come anticipato da Adnkronos Salute, il ministero guidato da Orazio Schillaci ha elaborato una circolare con nuove regole per gestire, circoscrivere e isolare i contagi in aree particolarmente vulnerabili, come gli ospedali. La nuova circolare della direzione Prevenzione, firmata da Francesco Vaia, disciplina l’esecuzione dei tamponi all’arrivo in ospedale, nei  pronto soccorso, nelle Rsa e nelle strutture sanitarie. 

Obiettivo: proteggere la categoria di persone fragili ricoverate e semplificare la diagnosi nel caso di sintomi sospetti nella stagione delle malattie respiratorie.

Pronto soccorso e ospedali

In caso di accesso in Pronto Soccorso o nelle strutture sanitarie per un ricovero i pazienti che non presentano sintomi compatibili con Covid-19 al triage non dovranno fare i test. Al contrario, il test è indicato per pazienti che presentano sintomi compatibili con Covid-19.

“Laddove possibile, è opportuno attivare/mantenere un percorso più ampio di sorveglianza epidemiologica con la ricerca di altri virus, quali ad esempio: virus influenzali A e B, VRS, Adenovirus, Bocavirus, Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali, Rhinovirus, Enterovirus”, raccomandano dal ministero.

Per i pazienti che all’anamnesi dichiarano di aver avuto contatti stretti con un caso confermato Covid, con esposizione negli ultimi 5 giorni, è indicata l’effettuazione di test diagnostici per Sars-CoV-2.

Stesso dicasi per i pazienti asintomatici che devono effettuare ricovero o un trasferimento in setting assistenziali ad alto rischio (es. reparti nei quali sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, strutture protette, RSA, etc.).

Rsa e strutture socio-sanitarie

Agli ospiti che devono accedere a queste strutture, in cui siano presenti persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti, è indicata l’effettuazione di test anti-Covid.

Visitatori e virus

Sempre allo scopo di contenere i contagi, i visitatori/accompagnatori che presentano sintomi compatibili con Covid-19 “devono evitare di accedere alle succitate strutture”.

Quanto agli operatori addetti all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria che presentano sintomi analoghi, “devono evitare di accedere in setting assistenziali, sia di degenza che ambulatoriali, dove sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, secondo le modalità e le procedure adottate dalle direzioni delle strutture”, conclude la circolare.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.