Covid in Italia, ecco cosa sta succedendo

febbre covid

Febbricola, tosse, dolore alla gola, starnuti. Sembra rallentare la corsa di Covid-19 in Italia, almeno secondo i dati dell’ultimo bollettino della Cabina di regia diffusi da Istituto Superiore di sanità e ministero della Salute. Abbiamo avuto 38.775 nuovi positivi in sette giorni, numeri comunque sottostimati a causa del ridotto ricorso ai tamponi. Aumentano anche i decessi legati al virus.

La buona notizia, comunque, è che anche in questa settimana di settembre l’impatto sugli ospedali resta limitato. Nel frattempo il vaccino aggiornato a Kraken inizia ad arrivare nelle strutture sanitarie, che si preparano alla nuova campagna di immunizzazione. Gli italiani aderiranno?

I numeri in Italia

Vediamo intanto alcuni dei numeri del bollettino. L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 19 settembre è pari a 0,9 (0,85 – 0,95), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e sotto la soglia epidemica fissata a 1.

L’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nella settomana 21-17 settembre è pari a 66 casi per 100.000 abitanti, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (61 casi per 100.000 abitanti), ma gli esperti segnalano un trend in rallentamento.

In dettaglio, sono stati 38.775 nuovi casi positivi, +7,4% rispetto alla settimana precedente (36.102) e ben 129 morti +10,3% rispetto alla settimana precedente (117).

Gli ospedali

Sotto controllo la situazione nelle strutture sanitarie: al 27 settembre l’occupazione Covid in area medica è al 4,4% (2.734 ricoverati), un dato “basso anche se in lieve aumento rispetto alla settimana precedente” (4,1% al 20 settembre). Sostanzialmente stabile l’occupazione in terapia intensiva, pari a 0,9% (82 ricoverati) rispetto all’1% di 7 giorni prima.

“Come ampiamente previsto – commenta il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia – assistiamo a un ulteriore rallentamento dei nuovi casi e rimane assolutamente irrilevante l’impatto sugli ospedali”.

“Non si evince, in questa fase, alcuna necessità di misure straordinarie, che ormai sono alle nostre spalle, mentre continuiamo la nostra attività costante di monitoraggio e sorveglianza”, assicura Vaia.

La campagna vaccinale

Intanto la nuova circolare sui vaccini Covid in Italia individua i soggetti a cui vanno somministrate le dosi di vaccino. Un richiamo con formulazione aggiornata viene offerto alle categorie a rischio: over 60, ospiti delle strutture per lungodegenti, fragili, donne in gravidanza e post-partum; operatori sanitari e sociosanitari, precisa la circolare firmata dal direttore della Prevenzione Francesco Vaia.

A richiesta – e previa disponibilità di dosi – la vaccinazione può essere resa disponibile anche a coloro che non rientranono nelle categorie sopra menzionate.

Attenzione: il richiamo vaccinale è raccomandato “a distanza di 6 mesi dall’ultima dose ricevuta o dall’ultima infezione (data del test diagnostico positivo), a prescindere dal numero di eventi pregressi (dosi ricevute o diagnosi di infezione)”, si legge nella circolare.

Influenza più Covid

E’ possibile anche quest’anno la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati anti-Covid con quello contro l’influenza, fatte salve eventuali specifiche indicazioni d’uso o valutazioni cliniche.

Questa co-somministrazione non sarà possibile nel caso del vaccino contro il vaiolo delle scimmie (Mpox), che va distanziato di almeno 4 settimane.

I vaccini sono arrivati allo Spallanzani

Intanto allo Spallanzani di Roma è arrivato il nuovo anti-Covid-19 aggiornato per la variante XBB 1.5 di Sars-CoV-2, fa sapere su Facebook l’Istituto nazionale per le malattie infettive di via Portuense.

Il direttore dell’Uoc di Farmacia dell’Istituto, Paolo Faccendini, ricorda che “l’obiettivo della nuova campagna di vaccinazione è quello di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di Covid-19 nelle persone anziane e con elevata fragilità e di proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. La vaccinazione è consigliata a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità e potrà essere offerta anche a chi non rientra nelle categorie a rischio, su richiesta e una volta valutata la disponibilità. I nuovi vaccini possono essere utilizzati come richiamo, con una valenza di 12 mesi”.

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