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Non multate l’ambulanza. Oggi raccontiamo una vicenda di ordinaria burocrazia, che diventa straordinaria perché a farne le spese è un servizio salvavita tempo-dipendende.

A Napoli la ‘tagliola’ del controllo della velocità si è abbattuta su un’ambulanza in servizio per salvare una donna in pericolo. A segnalare la vicenda è ancora una volta Manuel Ruggiero di ‘Nessuno tocchi Ippocrate’. Un episodio “irrazionale quanto assurdo”, tuona il presidente della Società Italiana Sistema 118, Mario Balzanelli. Ma che cosa è successo?

La storia

“Anche noi facciamo fatica a crederci. Ci giunge notizia che una donna 50enne, soccorsa il 19 settembre scorso per ustioni al 60% del corpo (incidente domestico) a Via Casalanno a quarto (Na) è deceduta oggi. L’Associazione Croce Italia Area Flegrea ha fatto l’amara scoperta: sulla scrivania ha trovato il verbale del sistema safety tutor relativo a questo intervento”, segnala Ruggiero. La paziente “era stata trasportata in codice rosso al Cardarelli percorrendo la tangenziale di Napoli”. Insomma, l’ambulanza è stata multata per aver fatto il proprio dovere.

Le regole

Secondo l’articolo 54 del Codice Penale “non è punibile chi ha commesso il fatto (l’eccesso di velocità) per esservi costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo”. Vi è poi la legge speciale 689/81 che stabilisce che “non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa”.

“Questo – sottolinea Ruggiero – vale per i normali utenti della strada, noi siamo veicoli speciali con lampeggianti e sirena, siamo sempre in stato di necessità. Basta burocrazia! Basta ricorsi, vogliamo il registro delle targhe protette”.

La Sis 118

Multare per eccesso di velocità un mezzo di soccorso del Sistema di Emergenza Territoriale 118 “perché sta trasportando in ospedale, nel minor tempo possibile, una persona in imminente pericolo di perdere la vita, o perché si sta recando presso uno scenario in cui qualcuno è in evidente pericolo di perdere la vita, è non solo irrazionale quanto assurdo“, sottolinea Balzanelli.

“Quando si rischia di morire da un momento all’altro, anche un solo minuto può fare la differenza tra la vita e la morte”. Gli autisti-soccorritori dei mezzi di soccorso del Set118 operativi a livello dei vari territori regionali, “calibrano quotidianamente le condizioni di guida del mezzo, nel rispetto della triplice priorità di garantire le condizioni complessive di sicurezza degli equipaggi, degli altri veicoli, e le condizioni di operatività all’interno  del vano sanitario, coerenti con le necessità di assicurare l’eventuale recupero, stabilizzazione, mantenimento delle funzioni vitali”.

A nessun titolo, assicura Balzanelli, “il 118 puo’ ritardare l’accesso all’ospedale di un paziente critico”. Eppure la multa sembra dire altro. “Episodi di questo genere non dovrebbero mai più accadere, anche perch le autorità di polizia possono, in qualunque momento verificare in tempo reale presso la Centrale Operativa 118 territorialmente competente, se il mezzo segnalato sia effettivamente impiegato in un intervento di soccorso ad elevata criticità clinica”, ricorda il presidente Sis 118.

La multa per l’ambulanza a Napoli è una “svista paradossale”, che oltretutto lede la tranquillità degli operatori. “Quando qualcuno sta per morire – conclude Balzanelli – non possiamo e non dobbiamo preoccuparci di prendere multe. Chiediamo il sostegno del governo e del legislatore per fare chiarezza in tema di emergenza sanitaria, anche eventualmente rivisitando ad hoc il nuovo codice della strada”. A tutela degli operatori del 118 ma anche degli stessi assistiti.

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