Fibrosi cistica: da Genova agli Usa per il farmaco della speranza

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L’intuizione dei ricercatori. I primi esperimenti in provetta. Ma soprattutto, la “presa in carico” della speranza avviata dalla ricerca di base da parte di una Charity che guarda lontano. E poi lo sviluppo. E i dati che negli anni spingono verso una prospettiva d’innovazione terapeutica per i bisogni non soddisfatti dei pazienti che fanno i conti con la fibrosi cistica. Per arrivare ad un’azienda pharma che decide di proseguire nel processo di ricerca di un candidato farmaco.

Sembra quasi una sorta di “mappa concettuale” del moderno viaggio di un principio attivo dal laboratorio fino allo sviluppo clinico, il percorso del composto ARN23765 sviluppato dal progetto strategico di FFC Ricerca Task Force for Cystic Fibrosis (TFCF), realizzato in collaborazione con l’Irccs Istituto Giannina Gaslini e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova. Ora, dall’altra parte dell’Oceano, starà agli esperti di Sionna Therapeutics dare radici alla speranza.

Costituita nel 2019, l’azienda ha come mission lo sviluppo di farmaci per la fibrosi cistica che portino al ripristino del corretto funzionamento del canale CFTR. In questi anni di studio, e a partire dai risultati conseguiti da TFCF su ARN23765, Sionna ha ulteriormente sviluppato il composto ottenendo un derivato con una buona attività farmacologica e caratteristiche favorevoli, chiamato SION-676.

Riavvolgiamo il nastro. E cerchiamo di capire come la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica (FFC) ha voluto sostenere questa progettualità. “Il coraggio di credere in un grande progetto come quello di Task Force, consapevoli delle opportunità ma anche dei rischi di fallimento di un simile investimento di ricerca – commenta Carlo Castellani, direttore scientifico di FFC Ricerca e responsabile del Centro Fibrosi Cistica dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova – riceve oggi il meritato riconoscimento. Una nuova promettente molecola è originata dal composto sviluppato da Fondazione. L’azienda che ne detiene il brevetto ha ora la possibilità di proseguire il percorso compiendo l’ultima fase di sviluppo che prelude alla sperimentazione clinica”.

Sempre tornando indietro nel tempo, andiamo al 2014. E’ allora, poco meno di dieci anni fa, che è nato Task Force for Cystic Fibrosis, primo progetto strategico supportato dalla Fondazione. Lo spunto nasce dalla collaborazione fra il Laboratorio di Genetica Medica dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova, storicamente esperto nella farmacologia di CFTR e nell’high throughput screening con Luis Galietta e Nicoletta Pedemonte, e l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, all’avanguardia nel campo della scoperta di farmaci innovativi, con Tiziano Bandiera.

L’obiettivo dello studio era individuare nuovi correttori della proteina CFTR, più efficaci di quelli allora esistenti. Nella prima fase del progetto, della durata di 3 anni e mezzo, sono state passate al setaccio migliaia di molecole per identificare composti attivi su CFTR. La prima fase è stata coordinata da Luis Galietta (attualmente al Tigem di Pozzuoli, Napoli), che così commenta questo importante traguardo: “È una notizia che dà una grande soddisfazione a tutti coloro che sono stati impegnati in questa impresa, in particolare a Fondazione e a suoi sostenitori che hanno creduto in un progetto così ambizioso”.

Andiamo avanti. Dal 2017, dopo aver identificato una famiglia di composti particolarmente efficaci in vitro sulla proteina CFTR mutata, il coordinamento del progetto è passato a Tiziano Bandiera in collaborazione con Nicoletta Pedemonte, responsabile per i test su colture primarie effettuati all’Istituto Giannina Gaslini. “Tra le caratteristiche più rilevanti della famiglia di composti identificata durante il TFCF, in particolare di ARN23765 – commenta l’esperta, attuale vicedirettore di Fondazione – c’è la loro elevata potenza (cioè funzionano a dosi molto basse) e una particolare efficacia nel recuperare il difetto di maturazione causato non solo da F508del ma anche da molte altre mutazioni a oggi ancora orfane di terapia. Questo è stato il valore aggiunto di questi composti”.

Arrivato alla fase di valutazione preclinica, sotto il coordinamento di Tiziano Bandiera e con il coinvolgimento di un’azienda di servizi per lo sviluppo preclinico, il progetto ha generato importanti dati sulla sicurezza del composto ARN23765. Questi dati, uniti al precedente deposito di diverse domande di brevetto, hanno permesso di iniziare un’interlocuzione con aziende farmaceutiche per completarne lo sviluppo.

Così, dopo 7 anni di studi, la Task Force for Cystic Fibrosis ha raggiunto l’obiettivo sperato e tanto atteso di porre le basi per lo sviluppo di un composto particolarmente potente nel recuperare la funzionalità di CFTR mutata. Fin appunto ad arrivare, nel 2021, a vedere ARN23765 essere preso in licenza da Sionna Therapeutics con l’obiettivo di continuare gli studi preclinici e valutare se possedesse tutte le caratteristiche per poter avviare la sperimentazione nell’uomo, anche in combinazione con altri farmaci modulatori. Buon lavoro e in bocca al lupo per questa ed altre innovazioni. Per rispondere ai bisogni dei malati.

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