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Giannotti: “Al Forum Risk di Arezzo la sfida della sanità pubblica”

Vasco Giannotti
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Arezzo dal 21 al 24 novembre, torna ad essere la capitale della sanità italiana. E l’occasione è offerta dalla diciottesima edizione del Forum Risk Management, dedicata quest’anno alla ‘Sfida della Sanità pubblica’. La quattro giorni congressuale sarà un laboratorio di idee e proposte condivise per cercare di rilanciare il Servizio sanitario italiano, che resta uno dei migliori in Europa e nel mondo, al netto delle difficoltà contingenti.

Sarà un confronto costruttivo dunque, incardinato lungo alcune linee portanti: ridefinire principi, mission e obiettivi del Ssn; prevenzione; sviluppare la ricerca applicata e l’accesso all’innovazione con metodologie HTA; transizione digitale ed ecologica in sanità; integrazione tra servizi sanitari e sociali; responsabilità dei cittadini. Sono attesi oltre 10-12.000 partecipanti tra dirigenti e professionisti di tutte le Regioni e aziende sanitarie, operatori e dirigenti, per oltre 1.500 interventi. Fortune Italia ne ha parlato con Vasco Giannotti, presidente del Comitato Scientifico Forum Sanità.

Chi sono i veri protagonisti del Forum e qual è il tema trasversale a tutto il dibattito?

Il tema centrale del Forum sarà il ruolo del direttori generali, delle Direzioni strategiche e delle Direzioni di tutte le Aziende Sanitarie per attivare e portare avanti un grande processo di cambiamento. Senza l’intervento dei professionisti della sanità e di chi dirige le aziende sanitarie non c’è cambiamento possibile. Mentre il cambiamento, che è il tema centrale del Forum, deve invece non solo attivarsi, ma pervadere tutto il corpo della sanità. E cioè: innovazione dei percorsi clinici organizzativi; innovazione del modo di gestire e governare le imprese sanitarie; innovazione nella capacità di allocare le risorse umane in coerenza con le risorse finanziarie a disposizione; innovazione nel modo di lavorare dei professionisti.

L’innovazione però ha un costo. Come affronterete questo tema?

Un tema centrale del Forum sarà quello di chiedere più risorse per il Servizio sanitario. Il Forum si svolgerà nei giorni centrali della legge di bilancio in Parlamento e dunque da Arezzo arriverà una richiesta molto forte per appoggiare quello che le Regioni stanno chiedendo, cioè un’inversione di tendenza, un piano strategico per cercare nei prossimi cinque anni almeno di raggiungere quanto spendono mediamente gli altri sistemi sanitari europei. Che poi vuol dire, passare dal 6,1%, al 7,5% del Pil. 

Ma l’eventuale extra-budget andrà anche investito in maniera strategica…

Certo. Non bastano le risorse. Serve una grande stagione di cambiamento. Abbiamo vinto la sfida della pandemia, grazie alla grande capacità di flessibilità e di cambiamento del Sistema Sanitario che in poco tempo ha saputo riorganizzarsi per fronteggiare la pandemia. Oggi bisogna, sulla stessa lunghezza d’onda, saper lavorare per introdurre quell’elemento d’innovazione e cambiamento di cui il Ssn ha bisogno. Queste insomma sono le due parole magiche del Forum. Da una parte più risorse per il Ssn, dall’altra un cambiamento che deve vivere in tutto il corpo del Ssn. 

Cosa significa ‘cambiamento’ in quest’ottica?

Il cambiamento deve coniugarsi con la capacità di rivedere, ripensare e riorganizzare la sanità nel territorio. E quindi, ospedali di comunità, centrali operative territoriali, la cura a casa del paziente. Insomma, un nuovo modo di vedere l’ospedale. L’ospedale deve aprirsi al territorio e va costruita una continuità tra ospedale e territorio, che consenta al cittadino di avvicinarsi al Ssn in modo più semplice. E, dopo essere stato preso in carico, avere tutte le risposte che servono per essere assistito nei suoi bisogni di cura.

La nostra è una società che invecchia sempre di più. Come affrontare la questione assistenza dedicata agli anziani?

Un focus particolare del Forum sarà proprio sull’attenzione alle fragilità, che sono soprattutto appannaggio degli anziani. Gli over 65 molto spesso sono non solo malati cronici, ma presentano a volte anche elementi forti di fragilità e disabilità. Noi ripresenteremo al Forum la legge che è stata approvata in Parlamento per garantire all’anziano una vita attiva e l’assistenza che gli serve, in primis a casa, ma anche nella Rsa. Tenendo conto che occorre, da una parte cercare di migliorare l’assistenza in questi due setting; ma anche organizzare una serie di servizi, che consentano al cittadino di sentirsi più vicino, più sicuro e più protetto. 

Si parlerà anche di telemedicina?

Certo. Non c’è dubbio che la telemedicina, intesa come teleassistenza, tele-monitoraggio e telecontrollo, se applicata in tutte le sue potenzialità, potrà essere un supporto fondamentale per compiere questa prima grande riforma. E cioè che prima di tutto insomma ci si cura sul territorio e solo quando c’è bisogno si va in ospedale.

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