Sandoz, grazie ai biosimilari 600 mln di risparmi per Ssn

Forestiere Sandoz Italia
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In un’Italia che invecchia, il peso di equivalenti e biosimilari per sostenibilità del sistema salute non è affatto trascurabile. Solo nel caso dei farmaci Sandoz, possiamo stimare oltre 600 milioni di euro di risparmi per il Servizio sanitario italiano nel 2022. Un dato presentato oggi a Milano da un’azienda che nel nostro Paese figura nella top ten dei maggiori player del mercato farmaceutico ed è al primo posto nel mercato biosimilari, con ben 8 molecole commercializzate.

Con sede centrale a Basilea, in Svizzera, Sandoz ha una lunga storia, che inizia nel 1886 e passa per la scoperta della prima penicillina orale nel 1951 e il lancio del primo biosimilare al mondo nel 2006. Divenuta da ottobre società indipendente e inclusa nei principali indici di borsa SIX, l’azienda ha le idee chiare: “La nuova era indipendente di Sandoz conferma l’impegno verso un ampliamento dell’accesso alle cure attraverso l’impiego di farmaci equivalenti e biosimilari”, ha affermato Marco Forestiere, Country Head di Sandoz in Italia.

“Questo nuovo capitolo della nostra storia – ha assicutato Forestiere – continua a vederci al fianco delle oltre 13,3 milioni di persone che raggiungiamo in Italia, certi che sostenibilità e innovazione nel sistema salute debbano ormai andare di pari passo per garantire una migliore qualità della vita attraverso un più ampio accesso alle terapie”.

L’impatto dei biosimilari

A fotografare il contributo alla sostenibilità del sistema sanitario nazionale italiano dei biosimilari – medicinali “simili” per qualità, efficacia e sicurezza ai farmaci biologici di riferimento non più legati a copertura brevettuale – è stata Iqvia, che ha calcolato i risparmi diretti e indiretti anche a livello regionale. Fra le Regioni, Toscana, Liguria e Puglia sono quelle che hanno fatto registrare un risparmio pro-capite maggiore, perché maggiore è la penetrazione dei biosimilari in questi territori. I biosimilari Sandoz, per esempio, hanno generato minori spese per oltre 20mila euro a cittadino in Liguria e Toscana.

I risparmi diretti derivanti dall’uso dei biosimilari sono stimati dalla combinazione di due fattori: il prezzo più basso rispetto a quello del farmaco originatore e la concorrenza fra diversi farmaci simili, che spinge a una maggiore competitività.

“Le risorse liberate dall’impiego di farmaci equivalenti e biosimilari – ha ricordato Paolo Fedeli, Country Medical Director di Sandoz Spa – possono essere reinvestite dal Ssn, rappresentando una leva essenziale per sostenere la spesa e garantire un maggior accesso alle terapie più adeguate. Sandoz Italia guarda al futuro con l’obiettivo di ampliare ulteriormente il proprio portfolio, contribuendo al benessere sociale attraverso soluzioni terapeutiche efficaci e sostenibili”.

Sandoz
Da sinistra Marco Forestiere e Paolo Fedeli

L’impegno in Italia

Con un fatturato di circa 350 milioni di euro nel 2022 e circa 250 dipendenti impiegati, Sandoz in Italia ha raggiunto circa 13,3 milioni di pazienti. L’offerta dell’azienda copre molteplici aree terapeutiche – tra cui reumatologia, dermatologia, gastroenterologia, oncologia, nefrologia, cardiologia, neurologia, terapia del dolore – con oltre 600 formulazioni in commercio e 77 milioni di confezioni distribuite in un anno.

Quest’anno l’ingresso nella neurologia con il lancio di un generico per la sclerosi multipla, ma Sandoz si prepara anche al debutto sul mercato del primo biosimilare in Italia per questa patologia. Non solo biosimilari: anche il portfolio di farmaci equivalenti andrà a rafforzarsi con ulteriori referenze, soprattutto nelle aree terapia del dolore e cardiologia.

L’impatto sociale

Stimato in circa 5,8 miliardi di euro, l’impatto sociale di Sandoz nel nostro Paese va oltre il risparmio economico perché prende in considerazione diversi parametri epidemiologici, sociali ed economici. Tra i farmaci con maggiore impatto sociale vi sono quelli per il trattamento del dolore con un impatto calcolato in 2,23 miliardi di euro.

Seguono i prodotti prescritti nell’area cardio, con un impatto sociale di 1,5 miliardi di euro e, al terzo posto, i farmaci usati in immunologia con un impatto sociale di circa 690 milioni di euro. Si tratta di risparmi diretti e indiretti sul costo delle medicine, a cui si aggiungono il miglioramento di qualità della vita e la minore perdita di produttività anche in relazione al numero dei pazienti e alla loro età (analisi svolta da WifOR Institute, istituto di ricerche economiche tedesco).

Parola d’ordine: semplificare

La semplificazione delle terapie contribuisce a migliorare la gestione di svariate patologie. Il lancio nel 2022 del primo farmaco off-patent in Italia per l’ipercolesterolemia in fixed dose combination (due principi attivi in una compressa) ha dimostrato di ridurre gli eventi cardiovascolari e aumentare l’aderenza terapeutica, generando un risparmio stimato di circa 105 milioni di euro all’anno per il sistema sanitario nazionale.

Il farmacista

Guardando al segmento degli equivalenti, circa il 40% delle attività dell’Azienda è diretta al canale ospedaliero, mentre il 60% al canale retail (farmacie). Sandoz ha avviato il programma S+by Sandoz, un insieme di iniziative per essere al fianco dei farmacisti territoriali, che rappresentano un punto di riferimento sul territorio. Tre le aree di intervento individuate: produttività, formazione e innovazione. Sul tema della formazione, è recente il lancio della nuova piattaforma S+bySandoz Academy, attraverso cui i farmacisti possono accedere a corsi di formazione (Ecm e non), dedicati ad approfondimenti tematici in diversre aree terapeutiche tra cui oncologia, trattamento del dolore e cardiologia.

L’impegno in Europa per la fornitura di antibiotici

Quest’anno abbiamo fatto i conti con il problema della carenza dei medicinali. Sandoz ha recentemente inaugurato due nuovissime strutture in Europa: il centro di sviluppo di biosimilari a Holzkirchen, in Germania, e il nuovo impianto di produzione di penicillineda 150 milioni di euro a Kundl, in Austria, la più grande nonché unica produzione di penicillina integrata verticalmente rimasta in Europa in grado di fornire 200 milioni di confezioni di antibiotici a pazienti in 100 mercati in tutto il mondo. Questo nuovo stabilimento, dicono dall’azienda,  rafforzerà l’impegno verso una produzione sostenibile, riducendo oltretutto le emissioni annuali di CO2 di 8.000 tonnellate.

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