Tumore al fegato, l’AI ne prevede la ricomparsa dopo il trapianto

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Nuove applicazioni pratiche dell’AI in medicina. Questa volta si tratta di uno studio internazionale, pubblicato su ‘Cancer Communications’ e coordinato dal Dipartimento di Chirurgia generale e specialistica della Sapienza di Roma, sui pazienti oncologici sottoposti a trapianto di fegato. Obiettivo, sviluppare un sistema di intelligenza artificiale in grado di predire il rischio di recidiva. Missione compiuta, spiegano i ricercatori.

In Italia più della metà degli oltre 1.500 trapianti di fegato effettuati ogni anno ha come causa principale l’epatocarcinoma. In questo contesto diventa fondamentale prevedere la possibilità che il tumore si ripresenti, evitando così di sottoporre a questo intervento pazienti ad alto rischio e dall’altra migliorando la cura e la gestione dei trapiantati.

I ricercatori hanno raccolto i dati di circa 4.000 pazienti da Nord America, Europa e Asia per sviluppare un calcolatore in grado di predire il rischio di recidiva. Il sistema, disponibile su una pagina online completamente gratuita, è stato realizzato con l’AI grazie all’aiuto degli ingegneri del Politecnico di Torino.

Risultato? Il nuovo calcolatore si è dimostrato più attendibile di quelli già esistenti, aumentando la possibilità di migliorare la cura di tutti i pazienti che vengono sottoposti a trapianto per tumore al fegato.

“Lo score sviluppato è stato chiamato TRAIN-AI, acronimo di Time-Response-AlphafetoproteIN-Artificial Intelligence”, ha detto Quirino Lai della Sapienza. Le variabili che compongono lo score sono facilmente ottenibili prima del trapianto per consentire il calcolo in ogni parte del mondo. Inoltre proprio il fatto che il calcolatore sia basato su dati di migliaia di pazienti provenienti da tutto il mondo, rende il risultato più attendibile.

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