Tumore al seno dopo la protesi, cosa dice la ricerca

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Talvolta un tumore al seno può colpire donne che si sono in precedenza sottoposte a un intervento di  mastoplastica additiva. Ma allora, come regolarsi con la ricostruzione? Ebbene, non è proprio il caso di perdere tempo. L’indicazione arriva da uno studio italiano su 38 pazienti, condotto tra gennaio 2015 e luglio 2023 e pubblicato su ‘Aesthetic Surgery Journal’.

Insomma, non è vero che in queste pazienti non sia possibile effettuare la ricostruzione immediata con la protesi definitiva contestualmente alla fase demolitiva della mastectomia. “Le pazienti sottoposte a intervento di mastoplastica additiva che affrontano una diagnosi di tumore al seno pongono sfide uniche in termini di trattamento e ricostruzione. Lo studio ha dimostrato che la ricostruzione immediata con la protesi definitiva è possibile con un risultato estetico soddisfacente – assicura Marzia Salgarello, chirurgo plastico ricostruttivo presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, Presidente Beautiful After Breast Cancer (BABC) Italia Onlus e prima firmataria dello studio – Se la protesi è posizionata davanti al muscolo il risultato è naturale, la ripresa è più semplice e più rapida, con un’ottima qualità di vita della paziente”.

Qualche numero

Secondo la Società Internazionale di Chirurgia Plastica Estetica (ISAPS), l’aumento del seno rimane la procedura chirurgica più comune per le donne, con 2,2 milioni di interventi nel mondo nel 2022 e un aumento del 29% rispetto al 2021.

L’Italia è ottava nella classifica mondiale per numero di procedure di chirurgia e medicina estetica, con 262.556 interventi di chirurgia estetica e, fra questi, 42.000 interventi di mastoplastica additiva. Poiché il tumore al seno colpisce 1 donna su 8 nel corso della vita, il numero delle pazienti con mastoplastica additiva che devono affrontare una diagnosi di cancro al seno non è irrilevante.

I tempi della ricostruzione

Quello della ricostruzione immediata dopo l’asportazione del tumore al seno è un tema ‘caldo’ per Salgarello.

Tumore al seno, costi e ostacoli alla ricostruzione post intervento

“La tradizionale ricostruzione mammaria con protesi definitiva sottomuscolare (DTI, ovvero Direct To Implant) è spesso considerata l’approccio standard, indipendentemente dalla precedente posizione della protesi. Tuttavia – aggiunge l’esperta – la recente tendenza a fare una ricostruzione prepettorale fornisce una soluzione innovativa anche nella maggior parte delle pazienti con precedenti protesi sia sottoghiandolari che sottomuscolari”.

Stando ai risultati del lavoro, la ricostruzione immediata “rappresenta un’opzione fattibile per le pazienti con una storia di aumento del seno – puntualizza Liliana Barone Adesi, dirigente medico dell’U.O. di Chirurgia Plastica, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, vicepresidente BABC Italia Onlus e firmataria dello studio Le decisioni riguardanti l’approccio ricostruttivo sono influenzate da variabili quali lo spessore del lembo della mastectomia, lo stato della precedente protesi e le condizioni della capsula periprotesica. Ma in ciascuno di questi casi la ricostruzione immediata è possibile”. Cosa che, tra l’altro, permette alle pazienti di uscire dall’ospedale integre dopo l’asportazione del tumore.

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