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Influenza in Italia, cosa sta succedendo

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Una lenta discesa, quella dell’influenza nel nostro Paese. Nella settimana dal 29 gennaio al 4 febbraio, però, i virus simil-influenzali hanno messo a letto circa 502.000 italiani, per un totale di circa 10.544.000 casi dall’inizio della sorveglianza. E c’è da dire che sempre più spesso questi malanni sono dovuti a virus diversi da quelli della vera e propria influenza.

I numeri

Nel dettaglio, l’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di sanità ci dice che l’incidenza di influenza e virus ‘cugini’ ormai è pari a 8,5 casi per mille assistiti in Italia (contro 9,7 nella settimana precedente, un dato aggiornato rispetto a quello diffuso la scorsa settimana a seguito dei ritardi di notifica).

Fra i più colpiti ancora una volta ci sono i bambini piccoli: tra 0-4 anni l’incidenza è pari a 27,08 casi per mille assistiti, nella fascia 5-14 anni a 10,51, a 15-64 anni a 7,75 e tra gli over 65 anni a 4,14 casi per mille assistiti. A livello territoriale, Sardegna e Friuli-Venezia Giulia sono le Regioni con più alta incidenza.

I virus cambiano

Se i malanni di stagione sono ancora diffusi, scende la proporzione della vera influenza sul totale dei campioni analizzati (12,6% contro 15,6%), come sottolineano gli esperti della sorveglianza RespiVirNet.

Tra i virus influenzali, comunque, quelli di tipo A risultano largamente prevalenti (98,4%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09. Se invece guardiamo ai campioni risultati positivi, il 23% è positivo per Sars-CoV-2, il 14% per virus respiratorio sinciziale, il 41% per influenza A, il 7% per Rhinovirus, mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri patogeni respiratori.

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