Sono sempre meno – e meno pesanti – i contagi da Covid-19 in Italia. Gli ultimi dati del monitoraggio diffusi da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute segnalano, tra l’8 ed il 14 febbraio appena 2.223, il 25,7% in meno rispetto alla settimana precedente (2.992). Una frenata confermata anche sul fronte dei morti (92 decessi positivi a Covid, -3,2%) e dei ricoveri in ospedale.
Insomma, “i dati ad oggi – rivendica il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero, Francesco Vaia – mettono il punto a una situazione epidemiologica che le buone azioni di prevenzione hanno determinato”.
Cosa succede negli ospedali
L’andamento è confermato anche dalla ‘fotografia’ che arriva dalle strutture ospedaliere. L’occupazione Covid in area medica nel giorno di San Valentino è pari al 2,4% (1.486 ricoverati) rispetto al 2,9% (1.792 ricoverati) del 7 febbraio. In lieve calo anche il tasso di occupazione in terapia intensiva: siamo allo 0,8% (67 ricoverati) rispetto all’1% (87 ricoverati).
Sotto la soglia epidemica anche l’indice di trasmissibilità Rt basato sui casi con ricovero ospedaliero: al 6 febbraio è pari a 0,65 (0,58–0,72), stabile rispetto alla settimana precedente (Rt 0,66 al 30 gennaio).
L’attenzione sulla Dengue
Il virus Sars-Cov-2 ci ha insegnato che sono possibili ‘ondine’, ma”in una logica sempre più di prevenzione dei fenomeni che anche i cambiamenti climatici e la globalizzazione possono indurre, il ministero della Salute sta accentuando l’azione di prevenzione per fare in modo che nel nostro Paese non diventino endemiche malattie, come la Dengue“, sottolinea Vaia.
Malattie “che oggi non destano alcun allarme, ma richiedono una dovuta attenzione”, conclude il Dg che nei giorni scorsi ha invitato gli Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera (Usmaf-Sasn) a innalzare il livello di allerta nei confronti dei vettori provenienti e delle merci importate dai Paesi in cui è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia o dove è presente la zanzara Aedes aegypti.
