Smog in città, tra previsioni e rischi

smog

Complice un meteo avaro di precipitazioni, sono diverse le città italiane che fanno i conti con lo smog.  Da Milano a Roma, l’aria si fa pesante. Ma le previsioni meteo lasciano ben sperare, anche gli amanti della neve: già nei prossimi giorni sono previste piogge lungo la Penisola, ma sulle montagne sono annunciate addirittura forti nevicate.

Le previsioni

Una fase di maltempo che dovrebbe interrompere questa primavera anticipata dal 22 febbraio: aria polare e nevicate intense imbiancheranno Piemonte, Valle d’Aosta, Valchiavenna, Valtellina, Alpi Orobie con fiocchi a partire dai 1200/1300 metri di quota – come segnala ‘Il Meteo’ – in estensione poi a Trentino Alto Adige, Cadore e Friuli Venezia Giulia. Le nevicate proseguiranno almeno fino al prossimo weekend. E, complici le piogge attese per giovedì e venerdì, anche gli abitanti delle grandi città potrebbero tirare, letteralmente, un sospiro di sollievo.

Nell’attesa, per limitare l’effetto delle polveri sottili, da domani a Milano e nelle città dell’hinterland scattano le misure anti-smog. Ma quali sono i rischi per la nostra salute di un’esposizione prolungata?

Il monito Sima

Al di là delle polemiche delle ultime ore, l’Italia è prima in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico: circa 80mila decessi prematuri all’anno. A sottolinearlo è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima). Gli esperti sono convinti che, per combattere efficacemente lo smog, occorre modificare le abitudini quotidiane della popolazione, partendo proprio dagli edifici privati.

Come sottolinea il presidente Sima, Alessandro Miani, “le polveri sottili e gli ossidi di azoto sono in grado di peggiorare lo stress ossidativo e innescare una risposta infiammatoria sistemica a livello dell’apparato vascolare, causando aterosclerosi e disfunzione endoteliale, una maggior aggregabilità delle piastrine esitando così in cardiopatia ischemica. Ma gli effetti infiammatori del particolato si esplicano anche sul polmone e sui neuroni per inalazione e attraversamento della barriera emato encefalica”.

“Una delle principali cause di smog nel nostro Paese è rappresentata non dal comparto industriale o dalle autovetture private, come erroneamente si pensa, ma dagli edifici privati, a partire dai riscaldamenti delle abitazioni: serve quindi modificare le abitudini quotidiane razionalizzando i consumi energetici, limitando gli orari di accensione degli impianti di riscaldamento e abbassando le temperature in casa, così da contribuire alla lotta all’inquinamento atmosferico”.

Le minacce per il respiro

Massimiliano Napolitano, broncopneumologo dell’Ini Grottaferrata, sottolinea invece i rischi di “asma, infezioni respiratorie, bronchiti acute sempre più frequenti che possono, nel tempo, diventare croniche, bronchioliti, patologie tumorali del polmone. I picchi di Pm10 sono un rischio importante per la salute perché rappresentano la ‘frazione toracica’, ovvero la frazione di particelle in grado di attraversare il naso e le prime vie aeree, depositandosi in trachea e nei grossi bronchi”.

Come valutare la salute dei polmoni

Un esame diagnostico può valutare i danni prima di avere sintomi: la spirometria, in particolare una ‘variante’ particolare: l’oscillometria a impulsi. Un esame consigliato anche a chi è convinto di soffrire di ‘tosse nervosa’, in realtà spesso dovuta a infiammazione da smog”. È “facile da eseguire e non invasivo, adatto anche a bambini ed anziani, che – spiega Napolitano – permette di scoprire un danno delle piccole vie aeree respiratorie prima ancora che la normale spirometria ne rilevi la presenza”.

L’oscillometria a impulsi “si esegue in ambulatorio e non richiede una particolare collaborazione da parte del paziente che deve semplicemente respirare attraverso un boccaglio tenendo le mani sulle guance in modo che queste non si gonfino. Una cosa così facile che anche i bambini piccoli e gli anziani possono fare. Un gesto semplice, respirare in un tubo, ma molto rivelatore. Infatti, grazie ad un algoritmo, possiamo valutare qual è la resistenza dell’aria quando passa per le vie respiratorie. In pratica – continua lo specialista – questo ci dice se ci sono delle ostruzioni e, cosa ancora più importante, se la funzione respiratoria delle vie aeree più periferiche, e cioè dei bronchi di diametro più piccolo, sono oggetto di ostruzione e quindi infiammazione”.

L’importanza della diagnosi precoce

Individuare precocemente la presenza di questo problema “può fare la differenza sia per evitare che le malattie diventino croniche, sia per monitorare l’efficacia reale delle terapie e quindi adattarle al meglio alla risposta del paziente. Questo esame – dice lo pneumologo – è complementare ad altri esami diagnostici, non sostitutivo. Il suo valore aggiunto è proprio nell’essere un elemento di integrazione e di supporto per arrivare più velocemente possibile a un quadro generale delle condizioni respiratorie del paziente”.

Come difendersi dai danni dello smog

Se prevenire è meglio che curare, “modificare alcune nostre abitudini può contribuire a difendere il nostro apparato respiratorio dall’inquinamento – ricorda poi Napolitano – Ad esempio monitorare la qualità dell’aria da fonti attendibili, limitare le attività all’aperto nei periodi un cui i livelli di inquinamento sono più alti e, se possibile, le ore di punta, caratterizzate da maggior traffico. Anche l’utilizzo della mascherina è un metodo efficace per filtrare l’aria che respiriamo”.

Infine un suggerimento di buonsenso: “Consiglio aree verdi e parchi, o comunque zone lontane dalle arterie più trafficate, per l’attività outdoor. E una dieta ricca di antiossidanti provenienti da frutta e verdura, per aiutare l’organismo a combattere possibili infiammazioni causate dall’esposizione a inquinanti”. Insomma, lo smog si combatte anche a tavola, in attesa di pioggia (e neve).

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