Recordati: nel 2023 ricavi sopra 2 mld, la reazione dei mercati

farmaci

Calano dell’1,23% oggi le azioni Recordati, mentre il Gruppo italiano del pharma archivia il 2023 con una crescita a doppia cifra e guarda con fiducia al 2024. I ricavi netti consolidati nell’anno passato hanno superato i 2 mld di euro (per la precisione 2,082), con un +12,4% rispetto al 2022 e un +14% a perimetro omogeneo e a cambi costanti. E le prospettive permettono a Recordati di prevedere  – con l’attuale portafoglio prodotti – ricavi superiori a 2,4 miliardi entro il 2025.

A ribadirlo è stato lo stesso amministratore delegato. “Il 2023 – ha commentato Rob Koremans, Ad Recordati – è stato un anno di risultati eccellenti e di un’ottima esecuzione della nostra strategia di crescita a lungo termine, frutto del costante impegno di tutti i collaboratori del Gruppo”.

“Abbiamo registrato – ha spiegato Koremans – una forte crescita in entrambi i nostri segmenti, Specialty & Primary Care e Rare Diseases, con una crescita organica a doppia cifra che ci ha permesso di generare, per la prima volta, ricavi superiori alla soglia dei 2 miliardi di euro, nonostante l’effetto avverso dei cambi. Abbiamo sostenuto margini tra i livelli più alti del settore, assorbendo l’impatto dell’inflazione, e intendiamo continuare su questa strada. A fronte del forte andamento del business, siamo fiduciosi di raggiungere i nostri obiettivi per il 2024 e il 2025″.

Nei dettagli, l’impatto negativo dei cambi, aumentato nella seconda parte dell’anno, è stato pari a 99,9 milioni (-5,4%) nel 2023, impattando prevalentemente il settore Specialty & Primary Care; di questi 60,1 milioni sono dovuti alla svalutazione della lira turca, controbilanciata da un prezzo di inflazione più alto.

Il debito netto al 31 dicembre 2023 è stato pari a 1,579 mld contro 1,419 al 31 dicembre 2022 (ma nel 2023 è stato effettuato tra gli altri un pagamento di 245 milioni per il nuovo accordo di vendita e distribuzione con GSK per la commercializzazione di dutasteride e dutasteride/tamsulosin.

Nell’anno in esame sono stati pagati dividendi complessivi per 245,9 milioni di euro, mentre il patrimonio netto è stato pari a 1.686,4 milioni di euro.

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