Incubo deep fake, medici ‘bersaglio’ di truffatori

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A insidiare la serenità dei camici bianchi non sono più solo i ritmi di lavoro massacranti, l’aggressività dei pazienti e il timore di denunce. Nell’era dell’intelligenza artificiale, sempre più medici si ritrovano, loro malgrado, protagonisti di video-truffe online. Spezzoni di interviste rilasciate in tv vengono modificati con programmi ad hoc e trasformati in ‘deep fake‘, nei quali si ruba l’immagine e la voce del protagonista e gli si mettono letteralmente in bocca parole diverse. Obiettivo, pubblicizzare integratori, creme e prodotti ‘miracolosi’.

Fra le vittime nomi celebri come Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, intervenuto più volte, anche nel recente passato, per denunciare il fenomeno. Fra gli altri, in un video contraffatto l’infettivologo pubblicizzava un integratore contro il diabete, ma si è ritrovato involontario sponsor anche di un anti-artrosi.

Questa volta a segnalare il preoccupante trend è la FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, allertata da un iscritto che, oltre a sporgere denuncia, ha voluto allertare il suo Ordine e la Federazione, per mettere in guardia i colleghi e i cittadini.

Cosa sono i deep fake

Facciamo un passo indietro. Ricordate le immagini del Papa col piumino bianco da trapper? O la foto di Donal Trump in preghiera con sei dita in una mano? “I deep fake sono foto, video e audio creati grazie a software di intelligenza artificiale che, partendo da contenuti reali (immagini e audio), riescono a modificare o ricreare, in modo estremamente realistico, le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo e a imitare fedelmente una determinata voce”, spiega il Garante per la protezione dei dati personali, che ha messo a punto una scheda per sensibilizzare sui rischi connessi agli usi malevoli di questa nuova tecnologia. Rischi sempre più frequenti anche a causa della diffusione di app e software che rendono possibile realizzare deep fake a partire da un comune smartphone.

Un pericolo per la salute

Come sottolinea il presidente dei medici Filippo Anelli, i deep fake “vengono utilizzati, attraverso il furto dell’identità, per vere e proprie truffe. Se sono usati per pubblicizzare prodotti che vantano effetti salutistici o addirittura terapeutici, spingendo, a volte, sino ad abbandonare i farmaci, diventano un pericolo per la salute pubblica”.

Una truffa, ma anche una “forma di violenza”, continua Anelli. E questo “verso il medico, che si vede rubare l’identità, la reputazione, l’onore; verso il cittadino, che si trova ingannato facendo leva sulla fiducia che ripone nel professionista; sulla stessa relazione di cura, che viene svilita. Non a caso, i medici che si rivolgono a noi dopo esserne stati vittima riferiscono, innanzitutto, di sentirsi violati, feriti nella loro identità di persone e di professionisti. Insieme alla preoccupazione per i loro pazienti e per i cittadini che, credendo che siano loro a consigliare il prodotto, cadono nel tranello. L’ultimo medico – racconta Anelli – ha scoperto di essere rimasto vittima di questa rete proprio perché alcune persone si sono rivolte a lui mostrando le ricevute di acquisto dell’integratore e chiedendo se potessero interrompere le terapie”.

Le indicazioni

Come tutelarsi? “Consigliamo a tutti i colleghi di vigilare sugli usi impropri del loro nome e della loro immagine e di denunciare subito ogni abuso. Invitiamo i cittadini a verificare sempre le informazioni trovate in rete e a non fidarsi di chi propone soluzioni miracolose e prodotti che promettono di sostituire le terapie”, sottolinea Anelli. Insomma, nell’era dell’AI affidarsi al ‘Dottor Google’ sembra essere diventato ancor più pericoloso.

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