Niente da fare: l’influenza non molla la presa sulla Penisola, nonostante l’arrivo della primavera. A dircelo sono i numeri: dal 18 al 24 marzo i casi stimati di sindrome similinfluenzale sono stati circa 328.000, per un totale di 13.281.000 di italiani messi a letto dai virus respiratori dall’inizio della sorveglianza.
“Presumibilmente con questi sbalzi agli oltre 320mila casi censiti dalla rete Respivirnet, dobbiamo aggiungerne almeno altrettanti connazionali afflitti da forme meno pesanti e che non vengono segnalate”, dice a Fortune Italia il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco, direttore scientifico di Osservatorio Influenza.
I virus di Pasqua
Ma quali sono i patogeni più diffusi in questi giorni di festa? “Principalmente si tratta di rinovirus, metapneumovirus, enterovirus, adenovirus e poi ancora un piccolo strascico di influenza, coronavirus e virus respiratorio sinciziale. Insomma, il calo di queste forme virali è continuo ma non importante, alimentato dagli sbalzi termici”, spiega Pregliasco. Ma quando finirà la stagione dell’influenza? “Considerate le previsioni meteo, possiamo stimare che questi malanni si trascineranno ancora per 3-4 settimane”, prevede il virologo.
I dati
Nel frattempo i medici sentinella dell’Istituto superiore di sanità segnalano come il numero di casi di sindromi simil-influenzali resti stabile, con un’incidenza pari a 5,6 casi per mille assistiti (contro 5,7 nella settimana precedente).
Febbre, tosse, sintomi gastrointestinali e naso che cola colpiscono ancora una volta principalmente i bimbi sotto i cinque anni, con 16,5 casi per mille assistiti (17,3 nella settimana precedente).
A livello territoriale, tutte le regioni, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale, tranne la Provincia di Trento, il Veneto, la Puglia e la Basilicata che tornano al livello base. Infine, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati è pari al 3,5%, in linea con quanto osservato nella settimana precedente (3,7%).
