Novant’anni al servizio della scienza, l’Istituto superiore di sanità guarda al futuro

Istituto superiore di sanità
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Novant’anni di ricerca e scienza, forti dell’impegno di premi Nobel e nomi di vaglia. L’Istituto di Sanità Pubblica – che solo nel 1941 prenderà il nome di Istituto Superiore di Sanità (Iss) – nasce ufficialmente nel 1934, a Roma (alle dipendenze all’epoca del ministero dell’Interno). E in questi anni è stato ‘casa’ di tanti scienziati rinomati a livello internazionale.

“I suoi 90 anni non sono simbolo di ‘vecchiaia’ ma di giovinezza, perché l’Istituto superiore di Sanità, fatto anche di medici e infermieri dedicati alla ricerca e alle sue attività, guarda sempre al futuro dell’assistenza e dell’organizzazione sanitaria perché questa sia equa, efficace e di qualità per tutti i cittadini”. A celebrare con queste parole il compleanno dell’Iss sono Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri e Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche.

Le origini e i ragazzi di via Penisperna

Oggi si festeggia un palazzo della scienza dalle radici antiche. All’epoca l’Italia era un Paese con un’alta percentuale di analfabeti e una vita media di poco più di 50 anni. La tutela della salute pubblica era affidata al ministero dell’Interno, dove operava una Direzione generale della sanità pubblica dalla quale dipendevano laboratori con funzioni di controllo e di ricerca. Le sedi erano diverse: il Laboratorio di fisica sanitaria, noto come l’Ufficio del radio (si occupava soprattutto del controllo di sostanze radioattive), era ospitato presso l’Istituto universitario di Fisica di via Panisperna, ed era diretto da Orso Maria Corbino, detto “il Padreterno” perché molto influente sia come accademico che come politico.

Con lui lavoravano i “ragazzi” dell’omonima via, scienziati destinati a diventare famosi: Enrico Fermi, premio Nobel per la fisica nel 1937, detto “il Sommo Pontefice” per la sua autorevolezza, Franco Rasetti, “il Cardinale vicario” perché numero due dopo Fermi, Emilio Segrè (anche lui premio Nobel) ed Edoardo Amaldi, detti “gli Abati”,  e Bruno Pontecorvo, “il Cucciolo” perché il più giovane di tutti. Il Laboratorio di fisica venne poi trasferito all’Iss e ha rappresentato un nucleo importante della struttura (lo stesso Fermi passò alcuni anni presso l’Istituto).

Uno dei settori della ricerca che determinò la nascita dell’Istituto era mirato alla lotta contro della malaria, coordinata da una Stazione sperimentale che operava in diverse località. La dirigeva il medico italiano Alberto Missiroli, e la Stazione era sostenuta da finanziamenti della statunitense Rockefeller Foundation. Fu proprio grazie al legame tra il governo italiano e quello americano che alla fine degli anni ’20 si poté programmare e poi attuare la fondazione dell’Iss. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 21 aprile del 1934. Nel 1959 ci fu il passaggio dal ministero dell’Interno al neo-istituito dicastero della Sanità. Con la riforma del 1978 l’Iss è diventato organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale.

Qualche curiosità

Sotto la direzione di Domenico Marotta, al timone per 25 anni, lavorano nell’Istituto ben 4 premi Nobel, 2 dei quali – Ernst Boris Chain e Daniel Bovet – vennero chiamati appositamente da lui per assumere incarichi che garantirono all’Istituto una grande visibilità internazionale. Non meno celebri i nomi di Enrico Fermi e Rita Levi Montalcini.

Nel secolo scorso all’istituto, accanto ai premi Nobel, operavano anche gli artigiani. C’era il soffiatore di vetro che costruiva su richiesta gli strumenti necessari per la ricerca, gli elettricisti e i falegnami che risolvevano direttamente i problemi di manutenzione degli edifici e spesso costruivano il mobilio necessario, mentre nei ricevimenti ufficiali si adoperavano servizi di piatti e tovaglie con il logo dell’Iss.

Dopo gli anni della pandemia, vissuti in prima linea, col 2024 l’Istituto si avvia a una nuova fase che prevede una riorganizzazione dell’Ente, presieduto dallo scorso gennio da Rocco Bellantone.

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