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Futuro: studi e carriera, gli obiettivi fanno (davvero) la differenza

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“Cosa farai da grande?”. Quante volte, nel corso della giovinezza, tutti si sono sentiti porre questa domanda. E quante volte un giovane, riflettendo sul proprio futuro, si trova nelle condizioni di chiedersi “chi voglio diventare?”. Ebbene, se è vero che l’adolescente di oggi sarà l’adulto di domani, è meglio che ci si focalizzi su obiettivi di valore. E che si sfruttino esperienze lavorative, oltre a un percorso educazionale che offra soluzioni varie e, soprattutto, apra la strada ad alternative valide.

Per chi sta pensando al futuro dei figli, sempre considerando le difficoltà di accesso e le differenze socio-demografiche, così come per i giovani che stanno tentando di dare un percorso al loro domani – pur sapendo che potrebbero esserci sterzate repentine lungo la strada che si è disegnata (mai dimenticare il valore della resilienza) – una chiave di lettura interessante viene da una ricerca che ha visto protagonisti esperti dell’Università di Houston e dell’Università dell’Islanda. Lo studio, in pratica, diventa una sorta di “vademecum” per disegnare quanto attende i teenager, sulla scorta delle loro stesse ambizioni e aspirazioni, che debbono essere la molla per la scelta di obiettivi di vita su misura per ognuno.

Non a caso si è parlato di resilienza. Perché la ricerca, apparsa sul ‘Journal of Personality and Social Psychology’ e coordinata da Rodica Damian insieme ad Andreea Sutu, Kevin Hoff e Sif Einarsdóttir, dimostra che quanto più si sviluppa il percorso che va dall’adolescenza all’età adulta, si modificano anche gli obiettivi.

Quindi il futuro tende a disegnarsi nell’ambito delle opportunità educative offerte dalla scuola, con ovvi mutamenti dei desiderata, ma con una costante. Anche se possono modificarsi via via gli obiettivi di vita, ciò che conta è che questi esistano. E che, compatibilmente con le opportunità (importante sempre favorire al meglio le aspettative d’istruzione dei giovani), esistano prospettive di prestigio, anche e soprattutto in termini di istruzione.

Queste, stando allo studio, sono le “molle” che possono fare la differenza per la vita futura. Lo conferma Damian: “Gli adolescenti che sostenevano obiettivi educativi più di prestigio tendevano ad avere risultati scolastici, reddito, creatività professionale, prestigio occupazionale e complessità lavorativa più elevati dopo 12 anni”.

L’originalità della ricerca e il suo valore stanno proprio in questo. Si tratta di un’indagine che ha esaminato le associazioni tra lo sviluppo degli obiettivi di vita e i risultati scolastici o professionali. In particolare lo studio ha indagato come gli obiettivi di vita si siano sviluppati con l’età e come i livelli delle ‘mete’ fissate dagli adolescenti, e il loro sviluppo attraverso la giovane età adulta, siano correlati al livello di istruzione e ai risultati occupazionali nella giovane età adulta.

Per giungere a questa conclusione gli esperti hanno seguito per 12 anni un campione di persone, in Islanda, dalla tarda adolescenza alla giovane età adulta. L’istruzione è la variabile più importante, anche nella definizione di obiettivi per loro natura cangianti. Sempre Damian segnala che “gli adolescenti con obiettivi di istruzione superiore e quelli che hanno mostrato un modello di cambiamento più positivo negli obiettivi educativi, hanno ottenuto risultati scolastici più elevati in giovane età adulta”.

Insomma: se volete predire il futuro di un giovane, ricordate che se punta in alto potrà avere maggior soddisfazioni in termini economici e che la scuola e la ricerca del prestigio sono i fattori chiave per guidare questo sviluppo e il successivo percorso occupazionale.

Il tutto, anche se magari di fronte alle fluttuazioni dei figli potreste avere qualche legittimo interrogativo. Preparatevi: alcuni obiettivi giovanili svaniscono mentre altri, legati alla famiglia (come essere vicini ai propri parenti), alle relazioni (come avere buone amicizie o un partner romantico) e alla comunità (come essere coinvolti in tuo vicinato o aiutare gli altri) rimangono fortemente ancorati alla psiche del giovane che diventa adulto.

E poi, mentre si invecchia, queste necessità possono diventare sempre più importanti. Ciò che conta è seguire un percorso, magari con qualche chicane imprevista e poco comprensibile. Ciò che conta è una preparazione robusta. I cambiamenti, alla fine, sono solo veri e propri motori di crescita!

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