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Microplastiche nelle gomme da masticare, la scoperta

microplastiche gomma
Adyen Articolo
Velasco25

C’è chi le usa perché danno un senso di libertà, chi per sentirsi giovani, chi per puro gusto o più prosaicamente, per rinfrescare la bocca dopo i pasti. Sono mille i motivi per masticare un chewing gum. Ma attenzione: uno studio presentato all’ultimo congresso dell’American Chemical Society a Los Angeles, ha appurato che masticare le gomme può portare all’ingestione diretta di microplastiche e, dunque, esporre a potenziali rischi per la salute. 

Per i più pignoli, la misura del rischio è di 637 particelle di microplastiche per grammo di chewing gum, il 94% delle quali rilasciate entro i primi 8 minuti di masticamento. E non occorre affannarsi a leggere i caratteri minuscoli dell’etichetta: prodotti basati su polimeri sintetici plastici o naturali (derivati dalle piante) rilasciano lo stesso numero di particelle. E tra i vari polimeri plastici rilevati nella saliva, i più frequenti di tutti sono le poliolefine. 

Microplastiche da incubo

“Non vogliamo allarmare nessuno – rassicura il capo-progetto Sanjay Mohanty, professore di ingegneria all’Università della California di Los Angeles (UCLA) – La scienza non è ancora riuscita a dimostrare se e come le microplastiche siano dannose per la salute perché non ci sono trial condotti sull’uomo. Sappiamo tuttavia che siamo costantemente esposti alle plastiche e quindi abbiamo deciso di andare a vedere se anche le gomme da masticare potessero rappresentare una fonte di esposizione. Studi condotti su animali e su cellule umane isolate hanno già dimostrato che le microplastiche possono far danno e dunque, in attesa degli studi condotti sull’uomo, conviene cercare di ridurre, ove possibile, l’esposizione alle microplastiche”.

Microplastiche: 5 modi per ridurre l’esposizione

Secondo gli scienziati ogni anno gli esseri umani ingeriscono decine di migliaia di particelle di microplastiche (cioè di dimensioni comprese tra 1 micrometro e 5 millimetri), attraverso il cibo, le bevande, il packaging di plastica, i rivestimenti o prodotte nel corso dei processi manufatturieri. Finora però nessuno era andato a studiare le gomme da masticare, nonostante la loro estrema diffusione.

Le gomme da masticare sono fatte di una base gommosa, zucchero o edulcoranti artificiali, aromi e altri ingredienti. Quelle ‘naturali’ usano un polimero derivato da piante (quali la gommoresina o la linfa di alcuni alberi); altre usano delle basi gommose sintetiche, derivanti da polimeri del petrolio. Gli scienziati americani all’inizio hanno pensato che le gomme ‘sintetiche’ avessero molte più microplastiche di quelle a base naturale e sono andati a verificare la loro ipotesi. 

Ai volontari arruolati per questo studio è stato chiesto di testare cinque diverse marche di chewing gum sintetiche e altrettante naturali, tutte in commercio. È stato chiesto loro di masticare ogni gomma per 4 minuti, andando nel frattempo a raccogliere campioni di saliva ogni 30 secondi e risciacquando alla fine la bocca con acqua. In un altro esperimento, i campioni di saliva venivano raccolti ogni 20 minuti per studiare il tasso di rilascio delle microplastiche da ogni gomma.

Alla fine si procedeva al conteggio totale delle particelle di microplastica presenti nei campioni (o manualmente al microscopio o mediante spettroscopia a infrarossi a trasformata di Fourier (FTIR), che forniva anche la composizione del polimero). Gli autori dello studio hanno rilevato che nella saliva venivano rilasciate una media di 100 particelle di microplastica, per grammo di gomma (ma in alcuni casi ne hanno contate fino a 600).

In media un chewing gum pesa da 2 a 6 grammi, quindi le gomme più grandi possono rilasciare fino a 3.000 particelle di microplastica. E visto che in media consumiamo da 160 a 180 gomme l’anno, questo si traduce nell’ingestione annuale di 30.000 particelle di microplastica. Nei ‘ruminanti’ seriali questo numero può naturalmente lievitare moltissimo. 

A sorprendere i ricercatori è stato anche il fatto che, a prescindere dal fatto che la base della gomma fosse di natura sintetica o vegetale, il numero delle microplastiche rilasciate fosse lo stesso e anche dello stesso tipo: poliolefine (le più abbondanti, un gruppo di plastiche comprendente anche polietilene e polipropilene), polietilene tereftalati, poliacrilamidi e polistireni. 

Un primo modo per ridurre questa esposizione alle microplastiche è quello di masticare a lungo la stessa gomma, piuttosto che mangiarne una dopo l’altra. Peraltro, le microplastiche rilasciate nella saliva, sono solo una minuscola frazione della plastica contenuta nelle gomme. “E quindi – concludono gli autori – siatene consapevoli e rispettate l’ambiente, evitando di gettare le gomme per strada o nei boschi, per non contribuire voi stessi all’inquinamento ambientale da plastica”.

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